Bani sul tema sicurezza: "La patente a punti è una risposta importante alle nostre richieste"

Il segretario generale Cisl Toscana Nord: "Con le amministrazioni comunali di Lucca e Capannori lavoriamo da tempo. Sono stati raggiunti obiettivi importanti, che purtroppo continuano a sfuggire in altre realtà".

Bani sul tema sicurezza: "La patente a punti è una risposta importante alle nostre richieste"

Bani sul tema sicurezza: "La patente a punti è una risposta importante alle nostre richieste"

"La sicurezza dei lavoratori nei cantieri non può essere un costo oggetto di trattativa o di dumping. Dobbiamo fermare gli appalti al massimo ribasso e servono iniziative concrete in questo senso. Discese in piazza e prese di posizione a megafoni aperti hanno il sapore dell’inconsistenza ormai. Il sindacato deve ritrovare il suo ruolo di entità ‘socialmente utile’, questo è ciò per cui come Cisl lavoriamo ogni giorno gomito a gomito con le amministrazioni locali". Il monito è del segretario generale Cisl Toscana Nord, Massimo Bani.

"Con le amministrazioni comunali di Lucca e Capannori lavoriamo da tempo, almeno da 5-6 anni, proprio per produrre protocolli con riflessi concreti sulla sicurezza negli ambienti di lavoro - evidenzia Bani - . Sono stati raggiunti obiettivi importanti, che purtroppo continuano a sfuggire in altre realtà dove la firma su quei protocolli continua a mancare. Anche in Prefettura abbiamo provato a portare un protocollo per la regolamentazione dei subappalti delle aziende della provincia".

"La patente a punti è una risposta importante alle nostre richieste di sicurezza dei lavoratori nei cantieri - sottolinea il segretario generale Cisl Toscana Nord - . E’ un’idea lanciata da Filca su cui il Governo sta lavorando per tradurla in passi concreti e regolamenti. E’ importante anche l’incrocio della Cassa Edile con il Durc per certificare la congruità della manodopera sia nei lavori pubblici che privati. Ma è necessario bandire il ribasso d’asta quando questo va a scapito della sicurezza a favore delle offerte economicamente più vantaggiose che tengano conto dei costi della sicurezza in maniera ineludibile".

"Sono questioni centrali - osserva il segretario Bani - se si vuole davvero fermare la scia di sangue. Non si può sempre fare appello ai massimi sistemi. Se si parla di emergenze come la sicurezza, sulle quali non ci si può svegliare solo quando ci scappa il morto, occorre procedere con concretezza nel porre le regole a tutti i livelli e vigilare sulla legalità e la trasparenza. Perché altrimenti diventa come teorizzare soluzioni sulla fame nel mondo. Si parla, si lanciano proclami, si va in piazza, ma alla fine qualcuno dovrà pure pensare a offrire un panino, ovvero soluzioni autentiche e efficaci".