Asta vip per l’orologio ’Alpemare’

Maurizio De Angelis, il più giovane esperto del settore in Italia, ha creato un esemplare ispirato al bagno

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Sarà l’orologio ’Alpemare’ l’oggetto top che verrà battuto ad una speciale asta organizzata a giugno allo stabilimento balneare di Andrea Bocelli per sostenere le attività di beneficenza della sua Fondazione. A gestire la trattativa sarà la casa d’aste svizzera Antiquorum, leader del mercato degli orologi e tra le quattro più importanti al mondo: una ghiotta occasione a cui non mancheranno collezionisti internazionali, imprenditori e personaggi dello spettacolo. L’evento segnerà il debutto ufficiale dell’orologio, ideato da Maurizio De Angelis, 33 anni, il più giovane esperto del settore, che nel negozio aperto un anno fa in via Spinetti ha fatto punto di riferimento di calciatori, proprietari di brand di moda e perfino di una principessa austriaca appassionata di ’chicche’ antiche.

L’orologio Alpemare è tutto dedicato allo stabilimento della Bocelli family: ha infatti il color verde delle cabine e ne riporta il nome in evidenza, rendendolo marchio modaiolo da indossare al polso. E’ stato realizzato in limited edition di soli 100 pezzi ed il numero uno verrà donato appunto al maestro Bocelli che a giugno lo metterà all’asta per raccogliere fondi per la sua Fondazione nell’ambito di un galà esclusivissimo. "Il progetto – racconta De Angelis era quello di creare un orologio dai contenuti tecnici importanti ma che potesse essere indossato tutti i giorni da chi ha il palato sopraffino. Ne è nato un co-branding tra la Locman, azienda top del settore, e l’Alpemare nella realizzazione di un tributo a Forte dei Marmi. Si tratta di un orologio solo tempo automatico, con cassa in carbonio forgiato e quadrante in carbonio, fondello in titanio subacqueo a 300 metri, in vetro zaffiro e ghiera girevole. Nel raffinato packaging garantiamo il doppio cinturino di silicone color Alpemare e nero". De Angelis, originario del Piemonte, firma così la sua prima produzione dopo un’affermazione professionale da autodidatta. "Lavoravo nelle assicurazioni – racconta – e mia mamma mi regalò l’orologio d’oro di mio padre, morto quando ero piccolo. In una gioielleria vidi un Omega anni Settanta che mi conquistò. Così detti indietro quel ricordo di famiglia e sborsai pure una differenza risicando i risparmi. Quando mia mamma lo seppe trasecolò. Però detti indietro anche l’Omega per un altro orologio. Da lì è nata la mia fortuna, un sicuro segnale dall’aldilà".

Francesca Navari