Adesso c’è l’ufficialità Il Tau calcio torna a casa

La partita contro il Grossetto il 4 dicembre sarà giocata allo stadio di via Rosselli. Il sopralluogo della Commissione ha dato esito positivo

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Adesso è ufficiale. Domenica 4 dicembre, nella gara contro il Grosseto, come da noi anticipato nell’edizione dello scorso 16 novembre, il Tau Altopascio ritornerà a casa propria, allo stadio comunale di via Rosselli, dopo la forzata emigrazione a Ghivizzano, in questo avvio di campionato di serie D dove il club amaranto è approdato per la prima volta nella sua storia. Il sopralluogo della Commissione specifica della Lega calcio Dilettanti ha dato esito positivo. Le squadre giovanili già dal 5 novembre possono disputarvi le loro partite, questo perché in quelle categorie era sufficiente l’autorizzazione all’utilizzo. Per il Nazionale Dilettanti, invece, per la prima squadra, serviva il placet degli organi calcistici. L’ultimo ostacolo è stata una ringhiera. Sì, avete capito bene. Una questione burocratica. Si tratta di una recinzione anti sfondamento che doveva separare la tifoseria ospite da quella locale. Il 4 dicembre da Grosseto arriveranno supporter dei torelli maremmani e verrà messa subito alla prova.

I lavori hanno riguardato la stesura del nuovo manto di erba sintetica di ultima generazione in sostituzione di quello precedente, con il rifacimento delle nuove misure. Previsto lo spazio per la tifoseria ospite e le relative uscite ed entrate di sicurezza. Non è stato semplice per tutto l’ambiente doversi sobbarcare molti chilometri per praticare l’attività. Da metà ottobre, come prevedeva il primo cronoprogramma dei lavori, l’intervento è slittato. La ditta che esegue l’opera, è la stessa che sta curando il restyling ai campi dell’Academy giovanile di Badia Pozzeveri. Ci sono state difficoltà a reperire i materiali, tanto è vero che si attendeva una nave bloccata in un porto della Turchia. Adesso siamo alla fine dell’odissea: dopo l’emigrazione in Lucchesia, anche a Lammari per gli allenamenti, si riapproda in... Patria.

Massimo Stefanini