Addio al partigiano Franco Bravi

Il prossimo ottobre avrebbe compiuto 97 anni. I funerali si sono svolti nella chiesa di Torrite. Nel 2015 a palazzo Barberini a Roma aveva ricevuto la “Medaglia della Liberazione“

Franco Bravi con Simonetta Simonetti e Andrea Giannasi

Franco Bravi con Simonetta Simonetti e Andrea Giannasi

Castelnuovo Garfagnana (Lucca), 24 maggio 2023 - E’ morto l’ultimo combattente partigiano del comune di Castelnuovo e dell’intera provincia di Lucca, Franco Bravi , che il 24 ottobre prossimo avrebbe compiuto 97 anni. Una scomparsa che ha lasciato nel dolore la moglie Rosandra, i figli Graziano e Manola con i loro cari e i parenti tutti. Il funerale si è svolto nella chiesa parrocchiale di Torrite, paese dove ha quasi sempre vissuto, lungo la Valdarni, a pochi chilometri dal centro di Castelnuovo, dove aveva svolto la sua attività lavorativa come operaio del Comune.

Nel 2015 a palazzo Barberini a Roma, alla presenza dell’allora Ministro della Difesa Roberta Pinotti, Franco Bravi, partigiano combattente dall’aprile 1944 e componente poi della Brigata Lunense in Garfagnana, aveva ricevuto la “Medaglia della Liberazione“, su segnalazione della Federazione Italiana Volontari della Libertà (Fivl) di Lucca. Nel febbraio scorso aveva ricevuto dalla presidente dell’Associazione toscana volontari della libertà, Simonetta Simonetti, e da Andrea Giannasi, consigliere in giunta nazionale della Federazione dei Volontari della Libertà, il diploma di socio onorario di Atvl.

In una nostra intervista di qualche anno fa, Bravi ricordò le ore della liberazione di Castelnuovo nel 1945. "Nella prima serata del 19 aprile - ricordava Bravi - eravamo appostati sotto le mura della fortezza di Mont’Alfonso nell’attesa di ricevere l’ordine di scendere a Castelnuovo, che doveva arrivare da un momento all’altro, ma non giunse mai. Eravamo impazienti e temevamo il peggio per i ponti, ma non ci potevamo muovere senza ordine. Verso le 22 sentimmo dei botti giungere da nord, in direzione Piazza al Serchio. Poi si capì che erano state fatte saltare le arcate di mezzo del ponte ferroviario della Villetta. Poco dopo, intorno alle 22.30, furono fatti saltare tutti i ponti di Castelnuovo precedentemente minati dagli artificieri tedeschi. I sassi e i detriti relativi al ponte di Sant’Antonio raggiunsero addirittura la sovrastante zona, vicino alla Fortezza, dove eravamo noi partigiani. Mi è rimasto un grosso rimpianto per quell’ordine mai ricevuto di scendere in Castelnuovo".

"Forse avremmo potuto salvare i ponti e fare rimanere più facilitati i trasporti e le comunicazioni - concludeva - . Il mattino presto del 20 aprile i primi ad entrare in Castelnuovo fummo noi partigiani al comando del tenente Bertagni. Gli americani arrivarono verso le 9 provenienti dalla strada di San Carlo".