FABIO BERNARDINI
Sport

Stillitano "Siamo i custodi dello Spezia. Crescere mantenendo i piedi per terra"

Il presidente: "Per noi fondamentali le strutture Picco, Ferdeghini e Follo. Un sogno essere alla guida di questo club centenario"

Charlie Stillitano, presidente dello Spezia Calcio

Charlie Stillitano, presidente dello Spezia Calcio

Il presidente aquilotto Charlie Stillitano ha saggiamente condiviso con il popolo bianco programmi e strategie.

Presidente, da dove ripartire dopo la grande delusione della finale persa per la A?

"A un certo punto avevamo la speranza di poter pareggiare, è andata così, ma non è la fine del mondo. Noi stiamo iniziando ora il nostro percorso come società, l’obbligo è fare bene per tanti anni. Abbiamo tanto lavoro da fare e siamo determinati a farlo. Non bisogna pensare troppo al passato ma prendere quello che è successo e imparare. Non possiamo pensare che la vita è sempre ottimale. È bene rammentare ciò che ama ripetere l’allenatore di baseball italo-americano Joe Torre, ovvero non è grave perdere, è però importante capire la lezione della sconfitta".

Il 23 aprile l’acquisizione dello Spezia da parte di Thomas Roberts. A distanza di tre mesi quali sono le impressioni del proprietario bostoniano sull’investimento effettuato?

"Conosco Thomas da 45 anni, è una persona molto seria che ha valutato l’acquisizione dello Spezia come un’opportunità, non ha effettuato questo investimento solo per guadagnare. Io e lui parliamo ogni giorno e tre volte la settimana discutiamo con Gazzoli, Corradino e Melissano. Gli argomenti in oggetto sono lo stadio, il centro di allenamento, la giovanile e ovviamente la squadra dello Spezia che è tutto per noi".

Oltre 5000 gli abbonati in fase di prelazione, un record.

"Conosco Spezia da molti anni per via della mia amicizia con i Platek. I tifosi ci trasmettono una grande carica, quando ho visto il record di abbonamenti, nonostante la sconfitta patita nella finale play off, è stata una cosa fantastica. Il pubblico spezzino è fantastico, trasmette a me e a Roberts tanta allegria. Abbiamo l’obbligo di fare bene per loro. Io non sono spezzino, spero mi adotterete".

Quanto è importante la valorizzazione dell’identità aquilotta?

"Io ho l’orto vicino a casa, in memoria della mia storia calabrese. Se non si hanno le radici è impossibile crescere bene, possiamo e vogliamo crescere ma solo attraverso la nostra identità. La storia e gli spezzini sono le nostre radici. Quando in Spagna o in Inghilterra dico che il nostro club ha più di cento anni restano colpiti".

Domenica assisterà alla gara contro il Lecce, cosa dirà al mister e alla squadra?

"Dirò loro che io e Tom Roberts siamo contenti del lavoro fatto. Sposiamo, a riguardo, la tesi del nostro mister quando afferma che in un campionato duro come la Serie B sia importante, come priorità, conseguire i 45 punti. Una volta realizzata la salvezza si guarderà avanti e vedremo dove potremo arrivare. Se dovremo comprare uno o due giocatori per avanzare lo faremo ma occorre restare con i piedi per terra".

Cosa le dice la gente spezzina quando la incontra?

"È bellissimo, sentirmi chiamare presidente per me è un sogno. Avvertiamo forte la responsabilità verso i tifosi e la città. Preciso che io e Roberts non siamo i proprietari dello Spezia ma i custodi".

Parliamo di strutture: il gioiello del ‘Picco’, il rifacimento del campo del Ferdeghini, le idee per il centro sportivo di Follo.

"Sono fondamentali. Quando portiamo i giocatori allo Spezia e vedono lo stadio hanno subito un’impressione bellissima. Il ‘Picco’ è uno degli stadi più belli d’Italia. Dobbiamo pensare anche anche al ‘Ferdeghini’ dove ci sono le radici delle nostre squadre giovanili, è pertanto importantissimo. Il nuovo campo sta terminando in questi giorni. Vogliamo poi migliorare subito il centro sportivo di Follo perché è la casa dei giocatori, vissuta ogni giorno da loro".

Lo Spezia sta contrattualizzando tanti giovani nell’ambito di una strategia che pensa al futuro.

"Ho visto come i responsabili stiano lavorando bene con i giovani, questo è fondamentale per noi perché, lo ripeto, lì abbiamo le nostre radici. Le giovanili sono fondamentali per la squadra del futuro".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su