Spezia ancora penalizzato Pesano alcune decisioni

L’esito della gara con l’Atalanta condizionata dal fischietto napoletano . Conquistati due punti il traguardo della permanenza in A è matematico

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Allora, ci salviamo o no? E’ la domanda che attraversa tutta la città con angoscia, non tanto per i risultati negativi di quest’ultimo periodo, che erano ampiamente preventivabili e per i quali comunque non mancano recriminazioni (il fuorigioco non rilevato dal Var ad Acerbi è ancora lì che grida vendetta), ma anche per alcuni risultati dagli altri campi. E a creare non poche perplessità anche è anche la mancata contemporaneità di partite fra dirette concorrenti (sia in vetta che in coda), garantita solo all’ultima giornata quando invece sarebbe stato meglio farlo già da almeno 2-3 domeniche. Tornando a casa nostra, non ci sentiamo di rimproverare nulla alla squadra battuta al termine di una partita dove i nerazzurri hanno ribadito il loro strapotere, diversamente da quanto visto nelle precedenti, opache, prestazioni contro Salernitana e Cagliari.

Gasperini e i suoi hanno l’Europa nel mirino e non ci stupiremmo se il Milan dovesse perdere lo scudetto proprio contro gli orobici visti al Picco, che hanno alcune individualità che sono a distanza siderale dai nostri pur validi calciatori. Eppure anche contro questo squadrone lo Spezia si è giocato le sue carte, ha trovato un gran gol con Verde dopo averne sfiorato un altro con Bastoni, è rimasto in partita fino a una ventina di minuti dalla fine cercando di limitare in ogni modo una superiorità evidente, con un piano partita che purtroppo perdeva pezzi col passare dei minuti e che andava adattato per mancanza di alternative, ha persino avuto l’occasione del 2-2. Non sono mancate le recriminazioni in casa aquilotta per alcune decisioni del direttore di gara nel match contro gli orobici.

Manca all’appello l’espulsione di Muriel, che avrebbe obbligato i bergamaschi a giocare senza uno dei loro campioni e con un uomo in meno alla ricerca della vittoria, che era l’unico risultato utile per loro, esponendosi quindi in maniera esponenziale al rischio di contropiede.

Manca soprattutto all’appello la punizione ‘invertita’, vista la pericolosità dell’intervento di Maehle su Maggiore, dalla quale nasce l’episodio del 2-1 che decide la partita e da quel momento ne fa nascere un’altra, con i bergamaschi liberi di imperversare al punto che avrebbero potuto riempire il tabellino in maniera ancora più larga. L’arbitraggio di Maresca sul piano generale ha consentito ai bergamaschi di giocare in modo duro, con quattro giocatori dello Spezia usciti per acciacchi più o meno seri. Il calcio è uno sport di contatto, ma forse si è esagerato. E ora la sfida a Udine.

Mirco Giorgi