Il naufragio di uno Spezia piccolo piccolo

Massimo

Benedetti

Anche senza Arnautovic il Bologna fa male a uno Spezia piccolo piccolo, senza una punta di ruolo, che soffre terribilmente. Gotti fa quello che può, ma inventarsi qualcosa è difficile. Giocare sul lancio lungo in avanti non si può senza qualcuno che tenga su la squadra, in più i bianchi sono apparsi subito distratti e imprecisi nei passaggi. Troppe le palle perse in quelli che si possono definire ’errori non provocati’. Salvare qualcuno dal naufragio è difficile, solo Dragowski che ha evitato un passivo più consistente. Se la ride Thiago Motta che ha fatto il suo, non parliamo di vendetta. Uno Spezia anche sfortunato, perché si è fatto male Kovalenko nella serata in cui stava giocando anche bene, è entrato Maldini che è inciampato sul primo pallone e poi nella stessa azione ha scagliato uno dei pochi tiri in porta. Dopo il gol di Posh, si è intuito che la serata sarebbe stata poco felice. Chissà cosa sarebbe successo se il portiere Skorupsky non avesse compiuto un vero miracolo su Gyasi. Nel secondo tempo ci si aspettava la reazione, invece l’unico tiro in porta se lo è fatto il Bologna con Lucumi che ha sfiorato l’autogol, se si esclude un tiro coraggioso da fuori area dell’esordiente Cipot nel recupero. Il fuorigioco semiautomatico ha prima negato il raddoppio ai felsinei, ma il 2-0 è stato rimandato di poco. A un certo punto si aspettava solo il triplice fischio per porre fine al supplizio, neppure i tifosi ci credevano più, pur non avendo mai smesso di incitare.

Confermata, purtroppo. la maledizione che quando le Aquile giocano in serie A di venerdì, perdono sempre. Sei volte su sei. A Bologna appena quattro giorni prima aveva strappato un punto anche la derelitta Cremonese, non è un bel segnale. Consoliamoci con l’arrivo di Shomurodov, per ora non possiamo fare altro...