Il Napoli battuto dallo Spezia quando serviva

Massimo

Benedetti

Una sconfitta indolore, in un mezzogiorno e mezzo di fuoco dove purtroppo lo sport è finito in secondo piano. Lo Spezia aveva già battuto il Napoli quando serviva, tre giorni prima di Natale. Quella sera a Fuorigrotta, Thiago Motta salvò la sua panchina e soprattutto capì che i calciatori (forse non tutti...) si sarebbero gettati nel fuoco per lui. E lo hanno fatto, con le tre vittorie consecutive contro Genoa, Milan e Sampdoria che hanno cambiato la stagione dello Spezia, facendo intuire che la salvezza sarebbe stata possibile. La partita di ieri era ininfluente per la classifica, dispiace solo che doveva essere una festa ed è stata rovinata da individui che con il calcio hanno ben poco a che fare. Parlare della partita poco conta, di sicuro lo Spezia ha sbagliato l’approccio visto che Politano dopo soli 4’ è partito palla al piede da metà campo e ha segnato con un tiro dal limite dell’area, senza che nessuno lo contrastasse. E dopo i 12’ di sospensione, Zielinski ha raddoppiato con la difesa bianca ancora frastornata da quanto era appena successo sugli spalti.

Il resto è stata accademia, paradossalmente il Napoli con l’ingresso delle ’bocche da fuoco’ Insigne, Osihmen, Mertens e Anguissa non ha neppure più tirato nella porta dell’esordiente Zovko, mentre Manaj avrebbe potuto accorciare le distanze in più di un’occasione. Alla fine tanti applausi per Thiago Motta, forse alla sua ultima panchina con lo Spezia, andato sempre in direzione ostinata e contraria ma che ha ottenuto il risultato voluto. Anche ieri alla domanda di cosa farà la prossima stagione, non ha voluto rispondere.

Chiudiamo con la cosa più bella della giornata, l’invasione di campo dei bambini a fine partita, una bellissima idea dello Spezia Calcio. Immagine che ha riconciliato con lo sport, quello vero.