Con l’inizio della nuova annata lo Spezia si ritrova dieci rientri dai prestiti, oltre ai ventidue elementi ancora in rosa. E’ curioso che Giuntoli, appena arrivato alla Juve, abbia messo sul piatto 12 milioni per Holm, una quotazione che da sola supera di gran lunga quelle dei vari Strelec, Hristov, Kornvig, Nguiamba, Sanca, Colombini, Serpe, Bertola, Mraz e dello sfortunatissimo Podgoreanu, la cui stagione al Maccabi Haifa è durata appena una decina di minuti: subentrato nel secondo tempo del match di Champions contro il Benfica (nello stesso girone della Juve) un infortunio al tendine d’Achille lo ha messo fuori causa per tutta la stagione. L’unica cosa positiva è che, essendo un under, lo Spezia può valutarne con calma il recupero.
I giovani centrali Serpe (2001) e Bertola (2003) sono retrocessi in D, uno con l’Imolese e l’altro nel Montevarchi. Che il calcio italiano non funzioni lo si vede proprio nella parabola di Serpe, che a 22 anni vanta appena le 24 presenze di quest’anno. Per fare un esempio, Vergassola arrivò ventenne alla Sampdoria dopo 100 partite in C, quasi tutte da titolare, nella Carrarese. Se fossimo nella società, dopo la valutazione del nuovo tecnico (la società continua a dire che è Alvini il prescelto) li presteremmo di nuovo in C a fare esperienza. Colombini, reduce dal terzo prestito in C al Renate, viene da una stagione travagliata a causa degli infortuni. Possibile la cessione, non sembra rientrare nei piani. Mraz ha giocato poco nella B spagnola e a Cipro, è un over: non si può occupare uno dei diciotto preziosissimi posti per lui. Analoghe valutazioni per Sanca: se fosse un 2001 lo terremmo, in B potrebbe avere il suo perché; ma è un 2000 ed è in scadenza, ragion per cui meglio cercare di monetizzare qualcosa prima di perderlo a parametro zero. Nguiamba addirittura è un 1999: un triennale di cui si ignora il senso. Allo Jagellonia poche presenze, quasi mai da titolare. Non sarebbe uno scandalo rescindere, investendo un briciolo del tesoretto. Kornvig ha giocato 14 volte, di cui solo 4 dall’inizio, nel Cosenza, squadra che si è salvata ai playout senza di lui in campo. Si ricorda un bel gol al Sudtirol e nulla più. Anche lui un over, con altri tre anni di contratto sul groppone: un ingombro non da poco.
Arriviamo così agli unici due che potrebbero avere un senso in questo Spezia cadetto. Strelec ha pagato la flessione chiarissima della Reggina nel girone di ritorno: appena 3 gol (tutti decisivi) in mezza stagione per lui. A suo favore ha che è all’ultimo anno da under e che quindi non inciderebbe sui diciotto. Sempre che resti: già bocciato da Thiago e Gotti, la società ci crede veramente? Hristov al Venezia ha mostrato gli stessi pregi e difetti della sua esperienza spezzina. Dalla sua collocazione in rosa si misureranno le ambizioni della società: uno Spezia rampante lo collocherebbe come prima riserva di Wisniewski e Nikolaou, da titolare non sarebbe proprio la stessa cosa.
Mirco Giorgi
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