REDAZIONE LA SPEZIA

Cardillo nel team di Bellotti

L’imbattuto peso massimo entra a far parte del roster del manager spezzno

"Contratti e non match one shot, questa è la strada giusta, quella che noi stiamo percorrendo". Soddisfatto Armando Bellotti che, da ex pugile professionista, continua a mettere a segno... colpi, anche nella sua attuale attività manageriale. Nella boxe, naturalmente. Il peso massimo Gianmarco Cardillo, campione italiano e imbattuto, con nel palmares 9 vittorie e un pareggio, approda dunque nel roster dello spezzino. Dopo una lunga trattativa, a seguito di una precisa richiesta dagli Stati Uniti, Cardillo ha firmato un contratto triennale con la Star Boxing & Team Camputaro and Bellotti Management. "È l’unico pugile della sua categoria a non aver ancora subìto sconfitte – dice orgoglioso Bellotti – si farà valere anche negli Stati Uniti".Il management italoamericano, insomma, prosegue nei programmi nonostante il periodo particolare con promoter Joe De Guardia Star Boxing, manager Team Camputaro e l’intermediary management Armando Bellotti. Questa è la notizia più fresca, ma non molti giorni fa, il gruppo del sodalizio si era già arricchito con l’arrivo di un supermedio, il campione brasiliano Lucas Martins De Abreu, ventisettenne di San Paolo, con trainer Claudio Mostarda con un curriculum di 12 vittorie, 11 delle quali per k.o.. "Ringrazio per la collaborazione e l’amichevole segnalazione Giacomo Sotgia – prosegue Bellotti – Il suo possibile debutto statunitense è previsto per la prossima primavera, nel Nevada". Sono dunque quattro i contratti gestiti nell’asse tra Italia e Stati Uniti, grazie al progetto di Bellotti. Oltre Cardillo e De Abreu, anche Mario Alfano, campione italiano di 130 libbre e Simone Federici, campione Wbc delle due Americhe, 200 libbre, entrambi allenati da Franco Federici. Tutti continueranno nella loro avventura a stelle e strisce, incontrando pugili di livello, non certo atleti chiamati a fare da sparring.

A due anni di distanza dall’inizio del progetto, Bellotti è soddisfatto. "Stiamo tutti assieme cercando di realizzare un grande sogno pugilistico, che manca dal 1989: un titolo mondiale vinto da un italiano sul suolo americano. Sognare non è presunzione, il sogno nella boxe è una prerogativa che ogni pugile ed ogni addetto ai lavori dovrebbe avere nelle sue corde".

Marco Magi