REDAZIONE LA SPEZIA

Urne, risultato amaro per Bianchi Sul Parco si rischia la resa dei conti

La presidente commenta la sconfitta: "Numeri lontani dalle aspettative". Duro giudizio della Comunità marinara

Urne, risultato amaro per Bianchi Sul Parco si rischia la resa dei conti

L’avventura laziale si è conclusa con un risultato amaro, al di sotto delle aspettative. Ora, per Donatella Bianchi, presidente del Parco nazionale delle Cinque terre e candidata dei grillini alla presidenza della Regione Lazio, il rischio di una resa dei conti in salsa ligure potrebbe essere davvero dietro l’angolo. L’esito delle urne è stato tranciante: la Bianchi, secondo i primi risultati dello scrutinio, si è fermata alla soglia del 12% delle preferenze, ben distante dal candidato vincitore, Francesco Rocca del centrodestra, e dal primo degli sconfitti, l’esponente del centrosinistra Alessio D’Amato. Una sconfitta netta, un "risultato insoddisfacente, lontano da quelle che erano le ambizioni e le aspettative" per dirla con le parole della stessa Bianchi, che nei commenti a caldo ha preso atto "dei numeri che non premiano il nostro sacrificio", e ha ammesso anche i ritardi nell’avvio della campagna elettorale: "Evidentemente non siamo riusciti a raggiungere e convincere molti elettori che non sono andati a votare. C’è il partito dell’astensionismo. Bisogna tornare a credere nella politica e nelle istituzioni, una fiducia che credevo di rinvigorire con la mia discesa in campo".

In attesa di capire se sarà eletta e deciderà di sedersi in uno degli scranni alla Pisana – si attende la fine dello scrutinio – per la Bianchi si apre inevitabilmente la questione spezzina, dove il governatore regionale Giovanni Toti così come il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini sin dai tempi della candidatura laziale ne hanno chiesto le dimissioni, tanto che anche il consiglio comunale del capoluogo aveva chiesto al primo cittadino di portare il tema delle dimissioni all’interno degli organi decisionali del Parco. Un affondo rimasto finora sulla carta ma che potrebbe subire un’accelerata in questi giorni post voto, soprattutto se la Bianchi dovesse essere eletta nell’assise regionale e decidesse di esercitare comunque il proprio ruolo di consigliere oltre a quello di presidente del Parco. Al contrario, le dimissioni laziali potrebbero ristabilire lo status quo, ma con fili istituzionali consumati e da tessere nuovamente. In attesa di sviluppi, c’è già chi non ha perso tempo e, a poche ore dalla chiusura delle urne e a spoglio non ancora completato, mette nel mirino la presidente. La Comunità marinara delle Cinque terre è decisa nel sostenere che "più volte sollecitata da chiunque a prendere una decisione seria e coerente, una scelta Donatella Bianchi non l’hai mai presa. Ecco, l’hanno presa adesso i cittadini del Lazio: no grazie. Noi della Comunità Marinara, ma in realtà tutti noi che viviamo e amiamo il nostro Parco, abbiamo vissuto questa non scelta come un abbandono, nonostante le forti aspettative e fiducia che avevamo riposto. E ora – rilancia la Comunità marinara – il Parco delle Cinque Terre sarà un tranquillo ripiego? Non era più coerente continuare l’impegno come presidente del Parco e portarlo a termine per i due anni che ormai mancavano, e rimandare altre scelte? Più coerente sarebbe certo stata una scelta di chiarezza: lasciare prima il Parco per poi candidarsi alla Regione Lazio. Dobbiamo organizzare ora una festa per il ritorno del figliol prodigo?".

Matteo Marcello