Gli ufo a La Spezia, racconti dal passato

L'avvistamento più clamoroso fu nel 1976 quando, si narra, ci fu un contatto con gli alieni

Un Ufo (Archivio)

Un Ufo (Archivio)

La Spezia, 4 luglio 2018 - La Spezia luogo privilegiato, quanto meno nel passato, dagli alieni? Di seguito riproponiamo alcuni i articoli del nostro giornale che raccontano avvistamenti avvenuti molti anni fa. 

 

"Dal caso delle impronte radioattive ai giochi di luce fosforescente", articolo del 23 novembre 2000

Tanti i 'casi misteriosi' raccolti e archiviati dagli ufologi per l'area spezzina. Persone qualunque che si imbattono in fenomeni che non sanno spiegarsi; testimonianze precise che parlano di oggetti volanti; vibrazioni o segni lasciati sull'asfalto. Uno dei più importanti è datato 1995 ed è accaduto a Bonassola.

Il 14 dicembre di quell'anno — si legge nell'archivio dei Cun— verso le 22; il signor Massimo De Franchi stava accompagnando a casa la fidanzata; in località Reggimonti; lungo la statale 332; quando nota una luce bianca dietro alcuni alberi; quindi tenta di raggiungerla. Nel frattempo è sopraggiunto un suo amico in motorino; Claudio Dominici; che aveva notato anch'esso la luce. I tre presenti hanno potuto osservare l'oggetto posizionarsi sulla cima del monte Grumo (689 metri). I testimoni si accorgono che la luce non risulta compatta; ma si presenta con tanti finestrini; è di forma rettangolare o rotonda ed il colore dei finestrini è simile a quello di lampade al neon. Dalla cima del monte l'oggetto inizia una lenta discesa verso il mare e quindi parte ad altissima velocità verso Ovest. Oltre all'apparizione dell'oggetto luminoso ed allo strano chiarore rossastro rimasto in cielo; si è rilevato un black-out elettrico nella zona fra La Spezia e Chiavari; con l'inspiegabile smagnetizzazione di segreterie telefoniche”.

Un altro caso importante si è verificato nella zona dell'Antoniana; vicino all'allora raffineria Shell; il 5 luglio del 77. In quella zona vivevano Antonio e Silvano Moggia e furono loro a raccontare che in serata, verso le 22, sentirono una forte vibrazione; come una scossa di terremoto. Anche il loro cane si spaventò. Dalle finestre delle loro case non notarono nulla di strano; ma al mattino vennero trovate sull'asfalto otto impronte circolari; a tronco di cono; come se in quel punto vi si fosse posato qualcosa di estremamente pesante. Gli ufologi si recarono sul posto e fotografarono tutta l'area; poi da una analisi più accurata vennero rilevate anche delle tracce elevate di radioattività. Nessuno seppe mai spiegarsi cosa era avvenuto. Comunque l'episodio Ufo più clamoroso riguarda un noto ufologo spezzino. Era il 13 gennaio del 1976 quando Stelio Asso; assieme alla figlia ed al genero; si trovava sul monte Verrugoli; sopra alla Spezia; per prestare soccorso al figlio Ermanno che era stato vittima di un piccolo incidente stradale. Dopo aver risolto il problema il gruppo restò un po' nella zona; in uno spiazzo dove erano soliti fermarsi per delle osservazioni ufologiche ed ebbero un 'contatto'.

A.Vignali 

 

Gli alieni sul Verrugoli nel ’76,  articolo del 23 novembre 2000

La particolarità del caso Asso sta nei molti particolari. Quel giorno al Parodi si notava uno strano chiarore e la temperatura, era gennaio, non era certo quella giusta. Davanti alla figlia di Asso, Maria Grazia, apparì uno strano essere che scomparve. Di seguito ne apparvero altre tre. L’ultimo si mise ad osservarli, dando tempo al gruppo di guardarlo bene. Secondo la descrizione era alto circa un metro e sessanta, molto robusto, in testa portava un casco metallico grigio chiaro con una visiera nera, indossava una tuta nera opaca, nella mano destra teneva un oggetto cilindrico rigonfio nel centro, sul braccio destro, a metà dell’avambraccio, portava un oggetto rotondo luminoso e sulla schiena una sorta di zainetto. Aveva, a differenza degli esseri umani, un avambraccio molto lungo, le mani gli arrivavano sotto i ginocchi e si muoveva, come se non sentisse la gravità. Sparì, dissolvendosi.