Uccise la moglie consenziente. Cambia l’accusa per l’uxoricida

Alfredo Zanucchi rischiava fino all’ergastolo. Avevano pianificato di morire insieme a Mattarana.

Uccise la moglie consenziente. Cambia l’accusa per l’uxoricida

Uccise la moglie consenziente. Cambia l’accusa per l’uxoricida

Avevano deciso di farla finita insieme, a centinaia di chilometri da casa, nel modo più terribile: tagliandosi la gola. Dalla loro abitazione di Cremona avevano raggiunto una locanda di Mattarana dove Alfredo Zenucchi (57 anni) e la moglie Rossella Cominotti (53) si erano feriti a vicenda alla gola con un rasoio. Tagli superficiali, che non avevano sortito il loro tragico effetto. Intenzionati ad andare fino in fondo, si sono poi tagliati reciprocamente le vene dei polsi. Rossella Cominotti è morta dissanguata di lì a poco, Zanucchi invece, ferito, si era allontanato in auto lungo le strade della Val di Vara, fino a Zeri, poi lungo la Cisa a Terrarossa, dove è stato bloccato dai carabinieri 5 ore dopo il dramma. "Ora scappo, così mi sparate e la facciamo finita" aveva detto ai militari, manifestando l’intenzione di morire. Alla fine si è consegnato ai carabinieri che lo hanno arrestato e portato in carcere prima a Massa, poi a Spezia dove è attualmente detenuto. A distanza di mesi il Gip Mario De Bellis ha disposto per lui il giudizio immediato davanti alla Corte di Assise il prossimo 9 settembre, dove Zanucchi verrà però giudicato non per omicidio volontario ma per omicidio del consenziente. Un passaggio non di poco conto: con la prima accusa avrebbe rischiato anche l’ergastolo, ora ha davanti una condanna dai 6 a i 15 anni. Non solo: i suoi legali (gli avvocati Alberto Rimmaudo di Massa e Riccardo Balatri di Spezia) stanno anche valutando di richiedere il processo con rito abbreviato, con la possibilità di avere uno sconto di pena.

Di fatto con l’accusa rimodulata a omicidio del consenziente, è stato avvalorato quanto dichiarato da Zenucchi in sede di interrogatorio, dove ha raccontato il viaggio pianificato con la moglie per andare a morire insieme. Non del tutto chiaro invece il motivo che li ha spinti all’insano gesto: erano come demoralizzati, stanchi della vita. Non sembra invece esserci alcun legame con i piccoli debiti con alcuni fornitori della attività, pendenze economiche nel frattempo chiuse attraverso il lavoro dei legali. Per un periodo in carcere Zenucchi è stato guardato a vista nel timore di gesti autolesionistici, situazione superata grazie anche ai colloqui con gli psicologi a Villa Andreino. Il 58enne lombardo è ora in cella con altri detenuti e svolge anche alcune attività lavorative all’interno del carcere.

Claudio Masseglia