
Un bus della linea urbana in transito lungo via Chiodo
Via Chiodo, ore 18: in un noto studio notarile della città va in scena l’ennesima puntata della crisi che da mesi attanaglia Atc. Era tutto pronto, ieri, per la firma del contratto destinato a regolare il maxi subaffidamento del trenta per cento dei servizi di Atc Esercizio. Invece, all’orario stabilito, si è presentato solo un rappresentante dell’azienda di via Leopardi. Nonostante le rassicurazioni arrivate nell’ultimo consiglio comunale e, più recentemente, nel corso della riunione organizzata sabato in Prefettura, i rappresentanti dei vincitori della maxi gara d’appalto, l’associazione temporanea di impresa composta dalle società di trasporto Trotta e Riccitelli, non si sono presentati. Una situazione che apre a scenari poco rassicuranti, e che sarà sviscerata già questa mattina alle 9, nella riunione fissata sabato dal prefetto Maria Luisa Inversini proprio per verificare l’andamento di una situazione che ha già richiesto il suo intervento per ’convincere’ Seal, società del gruppo Saca che ha gestito per anni il maxi subaffidamento e che, in relazione alla gara d’appalto, avrebbe dovuto cessare i propri servizi per conto di Atc nella giornata di domenica 8 settembre. Seal ha garantito la copertura per quanto di competenza anche nella giornata di ieri, e stessa cosa farà oggi.
Cosa succederà da domani? Di certo, questa mattina – alla riunione, oltre ad Atc e Saca, sono stati invitati anche i rappresentanti dell’ati che ha vinto l’appalto – si tenterà di trovare una quadra che possa garantire continuità al servizio pubblico: non è escluso che tra Atc e Saca possa essere trovato un accordo per una ulteriore proroga. Oltre alla situazione contingente, restano da definire i rapporti tra Atc Esercizio e l’ati che si è aggiudicata il maxi bando da oltre 28 milioni di euro, proprio alla luce della mancata firma del contratto. Al di là di quanto accaduto ieri, l’associazione temporanea di impresa non ha ancora avviato né le pratiche per l’acquisizione dei bus oggi in dotazione a Seal e Saca, né avrebbe contattato gli autisti – poco più di una quarantina – che secondo quanto previsto dal contratto dovranno passare alle dipendenze del nuovo datore di lavoro. In questo senso, non sono stati avviati contatti neppure con i sindacati.
Matteo Marcello