La Spezia, 2 settembre 2023 – Quell’urna a forma di cuore, consegnata dagli addetti del forno crematorio del cimitero della Spezia e custodita amorevolmente a casa, col passare dei giorni aveva insinuato più di qualche dubbio.
Troppo pesante, nonostante il contenuto: le ceneri delle spoglie di una bimba, morta prematuramente nel 1984 e per 39 anni sepolta in un piccolo cimitero di provincia.
I timori e le perplessità di una coppia di spezzini sono diventate via via sempre più grandi, tali da sfociare in un esposto alla Procura spezzina, alla quale viene chiesto di fare luce sulla vicenda e, se necessario, di verificare anche attraverso il test del Dna se il contenuto di quell’urna appartenga davvero alla figlia o se, al contrario, all’interno di quel contenitore vi siano ceneri di altri cari estinti.
Non solo: nel mirino dell’esposto presentato dai legali Michele Fiore e Alessandro De Pascalis, anche il comportamento dei Servizi cimiteriali del Comune della Spezia, che avrebbero negato la propria disponibilità a svolgere gli accertamenti tali da fugare il terribile dubbio della coppa.
La vicenda ha inizio poco meno di un anno fa, quando la coppia decide di far esumare e poi destinare alla cremazione le spoglie della figlia scomparsa tragicamente 39 anni prima. La cremazione avvenne nel tempio crematorio del cimitero dei Boschetti, con la coppia che di custodire l’urna nella propria abitazione.
Proprio a casa, qualche giorno dopo, montarono i primi dubbi: la donna, nel sollevare l’urna, rimase colpita dall’eccessivo peso del contenitore, a suo giudizio incompatibile con la cremazione delle ridotte spoglie dell’amata figlia. La famiglia chiese dapprima spiegazioni ai responsabili del forno crematorio; poi, non soddisfatta della risposta, ha bussato alle porte dei Servizi cimiteriali del Comune con la richiesta di provvedere allo svolgimento degli accertamenti necessari a dissipare i dubbi e a confermare che, dentro quell’urna, ci fossero solo le ceneri della propria figlia. Tuttavia, dopo un’iniziale disponibilità, i Servizi cimiteriali gelarono le aspettative della famiglia, negando gli accertamenti richiesti.
A nulla, ancora una volta, valsero le proteste della famiglia, che a quel punto non ha esitato a portare la questione in tribunale, con l’esposto in procura depositato nei giorni scorsi, con la famiglia che chiede alla magistratura di stabilire con certezza – anche attraverso esami di laboratorio – se le ceneri contenute in quell’urna appartengano davvero alla figlia. La coppia chiede non solo l’esecuzione del test di Dna per fugare ogni dubbio, ma anche di verificare il comportamento tenuto dai Servizi cimiteriali del Comune della Spezia.