Terra e ulivi in un cortometraggio ’La Paddotta’ premiato a New York

Il cortometraggio "La Paddotta / The Clump" della Caravanserraglio Film Factory, diretto da Gino Martella, vince il premio "Best Nature Film" al Global Short Film Awards a New York. Il film affronta il tema della Xylella fastidiosa e la sofferenza degli ulivi nel Salento.

Terra e ulivi in un cortometraggio ’La Paddotta’ premiato a New York

Terra e ulivi in un cortometraggio ’La Paddotta’ premiato a New York

Un’opera su terra, ulivi e Xylella premiata al festival del corto a New York. È “La Paddotta / The Clump“, cortometraggio di finzione della Caravanserraglio Film Factory, diretto da Gino Martella, salentino di nascita e sarzanese di adozione, che si è aggiudicato il “Best Nature Film“ al Global Short Film Awards. Questa kermesse, diretta da Andres Aquino, riconosce l’eccellenza nei cortometraggi altamente creativi. La premiazione avverrà il 25 maggio al Carlton Hotel di Cannes (in concomitanza con il noto Festival). Durante la serata di gala saranno selezionati dalla lista dei film vincitori e verranno annunciati il miglior attore, la miglior attrice, il miglior film e il miglior regista. Il progetto della Paddotta, termine con cui in griko salentino si nomina una zolla di terra, è il sogno intimo del mito delle radici. "Attraversare il territorio come in un sogno e guardarsi nel profondo – ha dichiarato Martella – Provare al tempo stesso dolore e gioia davanti al paesaggio devastato dalla fitopatia causata dal batterio Xylella fastidiosa, con certi tronchi di ulivo morti trasformati in volti da uno scultore.

La loro sofferenza, la loro morte, la loro trasformazione diventano metafora della società contemporanea". Gli ulivi secolari del Salento hanno vissuto accanto ad intere generazioni. Dal 2010, i contadini iniziarono ad osservare il disseccamento delle chiome degli ulivi coltivati nelle campagne intorno a Gallipoli. Da allora il batterio Xylella fastidiosa ha infettato più di 21 milioni di alberi, causandone la malattia e la morte. Il soggetto è stato scritto da Gino Martella insieme al figlio Niccolò, studente di design della moda: "Il mito è un linguaggio al tempo stesso familiare ed estraneo. Tutto ci sembra di capire, ma poi quando ci fermiamo a riflettere, tutto rimane indefinito. Il mito sembra parlare di altro, ma parla sempre e solo di noi".

Il progetto de La Paddotta vede la partecipazione di Massimo Bondielli (Dop). "Credo che negli ultimi anni in molti luoghi del Salento devastati dalla Xylella stia avvenendo un vero e proprio processo di costruzione di una neo-identità di un neo-Luogo con nuove relazioni sociali. Un processo che partendo dall’abbandono sta creando un qualcosa di nuovo". I dialoghi in musica sono realizzati da Marco Jeronimo Merino. Lo spirito guida, il genius loci, è lo scultore salentino Cristian Cataldi. "E poi ci sono stati i buoni consigli di Fredo Valla, Antonello Ricci – conclude Martella – che hanno saputo scamparmi dalle secche narrative".

Marco Magi