REDAZIONE LA SPEZIA

Punto da un calabrone, si salva con un'iniezione di adrenalina

L’uomo aveva con sé il farmaco sapendo di essere allergico agli imenotteri

Soccorsi (foto d'archivio)

Ccalice al Cornoviglio (La Spezia), 2 agosto 2019 – Lo ha salvato un’iniezione di adrenalina, farmaco salvavita che lui, sapendo di essere allergico alle punture di api, vespe e calabroni, porta sempre con sé. Così un uomo di 45 anni di Calice al Cornoviglio, impegnato come cantoniere per il Comune, ha evitato il peggio dopo la puntura di un calabrone che avrebbe potuto scatenare uno shock anafilattico.

L’episodio ieri mattina poco le 9 a Usurana, dove l’uomo era impegnato in opere di sfalcio dell’erba lungo le strade comunali e di potatura del verde. Tutto è accaduto in pochi secondi: un insetto, probabilmente un calabrone, lo ha punto al lobo dell’orecchio destro. Un dolore fortissimo che per l’uomo, allergico al veleno degli imenotteri, è l’anticamera di un rischio ben più grande, quello dello shock anafilattico. Per questo l’uomo non perde tempo: raggiunge il borsello contenente la siringa piena di adrenalina e se la inietta. Una mossa decisiva per salvarsi la vita.

Ad assistere all’episodio anche l’operaio comunale che ha allertato i soccorsi. I militi della Croce Rossa di Follo hanno stabilizzato il cantoniere e, dopo il ‘rendez vous’ con l’equipaggio medico infermieristico dell’automedica proveniente dalla Spezia, lo hanno trasferito in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea. Le condizioni del 45enne sono buone: è stato ricoverato in osservazione; in tarda mattinata ha ricevuto anche la visita del sindaco di Calice, Mario Scampelli.

Episodi come quello di ieri si ripetono ormai con frequenza nello Spezzino, a volte anche con epiloghi drammatici. È il caso dell’operaio romeno quarantenne morto dopo essere stato punto da un calabrone a Campiglia. Era l’agosto di due anni fa: l’uomo morì dopo venti giorni di ricovero a causa della violenta reazione allergica scatenata dalla puntura dell’imenottero. Solo tre giorni fa, a Genova, un moldavo è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Martino dopo essere stato punto da un calabrone.

mat.mar.