Rigassificatore, è partito l’iter Duecento giorni per le pratiche sulla collocazione della Golar

Lo stazionamento della nave al largo di Vado Ligure previsto per la seconda metà del 2026. Al termine del percorso la firma del provvedimento autorizzativo da parte del presidente Toti.

Rigassificatore, è partito l’iter  Duecento giorni per le pratiche  sulla collocazione della Golar

Rigassificatore, è partito l’iter Duecento giorni per le pratiche sulla collocazione della Golar

Duecento giorni per completare le pratiche burocratiche preliminari ed entrare nella fase clou, quella delle procedure finalizzate al posizionamento della nave rigassificatrice. Nel ponente ligure, è partito l’iter che porterà, nella seconda metà del 2026, allo stazionamento al largo di Vado Ligure della Golar Tundra, nave dalla capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno che da poco più di un mese è operativa a Piombino, attraccata alla Darsena nord. Al termine dei duecento giorni, il presidente della Regione Liguria e commissario di Governo per il rigassificatore Giovanni Toti, firmerà il provvedimento autorizzatorio per l’avvio delle procedure utili al trasferimento della nave nello specchio acqueo savonese indicato da Snam. Nei piani, la Golar Tundra sarà posizionata a quattro chilometri dalla costa in un’area destinata già oggi alla sosta delle navi, antistante il Comune di Vado Ligure e al confine con Quiliano e Savona. Una volta trasformato, il gas confluirà attraverso una condotta sottomarina fino alla costa e poi attraverso una condotta sotterranea attraverso i comuni di Carcare e Altare fino all’allaccio alla rete nazionale, a Cairo Montenotte. Un modello off shore, quello che sarà adottato in Liguria, differente da quello che è stato predisposto a Piombino, dove la Golar Tundra opera direttemente nella banchina della darsena portuale, ‘accogliendo’ le navi gasiere, trasformando la materia prima per poi immetterla nella rete nazionale attraverso un gasdotto di una decina di chilometri realizzato ad hoc, che conduce all’allaccio di Riotorto. Tuttavia, le proteste per quella che rientrra in una manovra che i due ultimi governi hanno ritenuto e ritengono necessaria, non sono mancate. E anche per questo, Toti in queste settimane è impegnato in un ricco calendario di incontri con i sindaci dei territori coinvolti. Obiettivo, non solo rassicurare, ma anche arrivare entro la fine dell’anno alla firma – con il governo e gli stessi sindaci – dell’Accordo di programma, che conterrà le infrastrutture di accompagnamento necessarie e gli investimenti utili a valorizzare quei territori.

"È emersa la disponibilità del ministro Pichetto Frattin a mettere a punto, insieme, un accordo di programma per individuare le opere di accompagnamento che interesseranno i cinque Comuni coinvolti in questa importante opera, strategica per tutto il Paese" dice Toti, annunciando l’insediamento della struttura commissariale che, già dall’ultima settimana di agosto, inizierà con Rina e Snam a confrontarsi dal punto di vista tecnico con i sindaci. A settembre, poi, Toti incontrerà anche i sindaci di quei territori che, pur non direttamente nel progetto, vogliono comprendere meglio l’impatto del nuovo impianto off shore.