Quanta forza in quei ritratti con la Reflex

Una vita e una passione smisurata per la fotografia. Non solo quella, coltivata per ragioni professionali, legata alla cronaca che sapeva comunque rendere mai banale e ripetitiva. Ma anche quella frutto della sua innata inclinazione a raccontare storie di umanità e a documentare volti e stati d’animo. Perché nella storia di Mauro fotografo – anzi, fotoreporter, come spesso correggeva amabilmente chi gli chiedeva del suo lavoro – c’è una sorta di doppio binario: quello della routine professionale e quello più intimo degli scatti “personali”, ispirati da un volto – quanta forza espressiva in certi sguardi catturati dalla sua reflex – o da un paesaggio, fosse quello dell’amatissimo mare del golfo, del verde della Val di Vara o delle banchine del porto. Ecco, frugando nei ricordi ho trovato questo – insieme alla cordiale e un po’ burbera bonomia di un uomo mite e disincantato – quando, ormai tanti anni fa, mi capitò di incrociare la sua storia professionale con la mia. Ciao Mauro. E grazie.