ANNA PUCCI
Cronaca

Piazza Verdi: arte, politica e diritto di critica

Il commento

Anna Pucci

La Spezia, 24 dicembre 2016 - L’ARTE, come la politica, non può sottrarsi al giudizio pubblico. Il coro di critiche che si è levato, mercoledì, di fronte ai primi portali montati in piazza Verdi si impone con la forza della cronaca. Gialli e blu lato via Chiodo, arancioni e verdi lato via Veneto a cui, pare, se ne aggiungeranno altri rossi e neri. Facciamo una premessa (e facciamoci qualche nemico tra gli amici che mi hanno chiamata per spiegare, a me apuana, che ritrovarsi un involontario omaggio alla Carrarese in pieno centro è “un’offesa alla spezzinità”). La premessa è che  a chi scrive, i portali colorati, come elemento di decoro moderno e dissonante inserito in un contesto urbano dai rigidi tratti Novecenteschi, piacciono. Molto. Si respira aria d’Europa.

E facciamo una seconda premessa: quel che c’era prima, in quella piazza, gridava vendetta. Ma... C’è un “ma”, forse almeno due. Primo: piazza Verdi non è a Parigi o a Berlino, ma in una città piccola. In una comunità piccola. Della cui sensibilità (fatta di storia, cultura, tradizioni e magari anche... pregiudizi calcistici) è un errore non tenere conto quando si opera per ricucire e rinnovare il tessuto urbano. Secondo: installando tutti quei portali, si è fatta una scelta precisa di riduzione e delimitazione degli spazi, quindi di non-uso della piazza. Guardandola, ora, viene da chiedersi se sia stata la scelta più funzionale. Le manifestazioni programmate per Capodanno lo diranno.

Tant’è, torniamo ai colori, all’arte e alla politica. La domanda è una: lo street view del progetto Vannetti-Buren per piazza Verdi, pubblicato dal Comune, presenta i portali verdi e rossi. Caro sindaco, chi ha scelto i colori definitivi? L’amministrazione, quindi la città, ne era informata? Discuterne prima, avrebbe evitato, a cose fatte, questa spiacevole polemica.