Due tramezzini, uno con il tonno e uno con il formaggio, dei biscotti, una mela, una bottiglietta d’acqua e un succo di frutta. Un sacchettino contente qualcosa da sgranocchiare in ambulanza lungo il tragitto verso l’ospedale a cui si è stati assegnati per ricevere le cure ma soprattutto un segnale di vicinanza umana. "Questi kit – spiega il direttore della Caritas diocesana Don Luca Palei – sono stati preparati dai ragazzi migranti che sono ospiti alla Cittadella di Pegazzano. Gli abbiamo spiegato la vicenda di questi bambini, che in alcuni casi hanno solamente qualche anno meno di loro: tutti hanno tenuto moltissimo a partecipare attivamente ad un gesto di solidarietà. Anche loro hanno sperimentato in prima persona cosa significa conoscere il dolore e la disperazione più profondi e come la speranza possa essere riaccesa anche da un gesto semplicissimo ma fatto con il cuore". Don Luca, con il grande sorriso che lo contraddistingue sempre anche nei momenti più difficili si emoziona parlando dei suoi ragazzi e dei bambini palestinesi appena sbarcati. "Papa Francesco – dice – è una voce isolata a chiedere il cessate il fuoco, ma se ognuno di noi fa la sua parte le cose possono cambiare".
Vimal Carlo Gabbiani