REDAZIONE LA SPEZIA

Palazzo del Ghiaccio, progetto di rilancio L’idea è una maxi residenza universitaria

La richiesta presentata da Fondazione Carispezia agli uffici del Comune. I quattro piani dell’edificio ospiteranno trenta camere

Una maxi residenza universitaria dove cento anni fa si produceva ghiaccio. È l’ambizioso progetto della Fondazione Carispezia, che nei giorni scorsi, attraverso la Fondazione eventi e iniziative sociali, ha presentato agli uffici comunali un piano per la riconversione dello storico Palazzo del Ghiaccio, l’edificio situato all’angolo tra via della Sprugola e via Cristoforo Colombo, progettato nel 1920 dall’architetto Franco Oliva e realizzato tre anni più tardi su incarico della Società Anonima Industria del Freddo, che decise di dotare la città di un’industria per la produzione del ghiaccio, in grado di conservare tutti quei prodotti e quelle derrate alimentari allora facilmente deteriorabili. Un edificio facilmente riconoscibile ancora oggi dai suoi numerosi bassorilievi, opera dello scultore Augusto Magli: pinguini ed orsi polari, verdure e cesti di frutta sono tuttora osservabili in numerosi punti delle facciate del fabbricato che nel 1976, persa la sua funzione originaria, divenne una delle storiche sedi dell’allora Cassa di risparmio della Spezia. Oggi, nei piani della Fondazione bancaria, l’edificio è destinato a diventare un moderno centro in grado di rispondere alle esigenze degli studenti e dei professori del polo universitario spezzino e del conservatorio ‘Giacomo Puccini’. Di pochi giorni fa è l’avvio, da parte dello Sportello unico attività produttive del Comune della Spezia, della conferenza dei servizi con forma semplificata e in modalità asincrona per l’esame della richiesta presentata dalla società della fondazione bancaria, che si dovrebbe concludere ai primi di agosto con un pronunciamento sulla base dei pareri rilasciati dalle istituzioni. "Gli ambienti saranno calibrati in base ai bisogni, creando spazi non solo di studio ma anche di condivisione e socializzazione, con un particolare riguardo alla scelta dell’arredo interno" si legge nel progetto presentato agli uffici comunali, che propone un intervento di restauro e risanamento conservativo dell’immobile, i cui spazi interni verranno redistribuiti sul modello organizzativo e spaziale tipico dell’albergo.

Il piano terra, che si sviluppa su un’area di circa 290 metri quadrati, sarà utilizzato principalmente per favorire l’aggregazione, la socializzazione e lo studio, con la creazione di un’area openspace, un’emeroteca, una sala riunioni e un’area studio, mentre la biblioteca sarà ricavata in quello che fu il caveau dell’istituto bancario; prevista anche una zona di ricevimento presidiata da un portiere. I quattro piani dell’edificio saranno invece ammodernati per ospitare complessivamente una trentina di camere, in ognuno verranno creati anche un locale lavanderia e uno spazio destinato alla preparazione e consumazione dei pasti. Interventi corposi sono previsti anche sul piano di copertura e su quello seminterrato. La copertura dell’edificio sarà ammodernata per essere utilizzata a fini aggregativi e di socializzazione: tavoli, sedute e sdraio per godersi l’aria aperta, mentre per i più sportivi sarà realizzata un’area per il fitness coperta da una tettoia sulla quale saranno posizionati pannelli fotovoltaici. Nel piano seminterrato, invece, sarà realizzata una vasca per la raccolta ed il recupero delle acque piovane.

Matteo Marcello