Turni massacranti in corsia, oss risarcita con 4.400 euro

Il giudice del lavoro condanna la Fondazione Don Gnocchi per i tour de force degli operatori socio sanitari del polo riabilitativo

Una oss (foto archivio Frascatore)

Una oss (foto archivio Frascatore)

La Spezia, 25 luglio 2022 - Tour de force massacranti e disagi. E’ il lamento che sale dal fronte degli operatori socio sanitari dell’Istituto Don Gnocchi, il complesso sanitario in convenzione con l’Asl 5 dove avviene la riabilitazione delle persone traumatizzate, colpite da ictus e da altre patologie che ne hanno compromesso la mobilità. Le rappresentazioni sono di vecchia data, il riscontro giudiziario - per effetto di ricorsi tesi ad ottenere ricompense per il surplus di lavoro - è stato a corrente alternata: una prima istanza rigettata dal giudice del lavoro era stata poi accolta dalla Corte di Appello, che aveva fissato i principi guida alla base del riconoscimento della situazione e della prima sanzione erogata. Ora è il Tribunale della Spezia, confermando l’orientamento del giudice di secondo grado, ad innescare una svolta destinata a fare da ancoraggio ad altri ricorsi.

Il giudice Marco Viani ha infatti riconosciuto ad un’operatrice socio sanitaria il diritto al risarcimento del danno generato "dal disagio e dalla penosità della prestazione, dovuta ai turni di lavoro, che non consentivano un corretto recupero psicofisico". Ciò è avvenuto in accoglimento del voluminoso ricorso elaborato dagli avvocati Daniele Biagini e Pietro Rubini che hanno assistito la dipendente della Fondazione. Articolata la motivazione della sentenza che si fa monito dall’Asl: l’Azienda deve rispettare i turni di lavoro anche nelle articolazioni del riposo; ove ciò non avvenga ne deriva il diritto ad un rimborso pari 60 euro (quale somma in via equitativa individuata dalla Magistratura) per ogni giorno di violazione.

Nel caso specifico le violazioni accertate sono state 74. Ne è derivato il quantum: 4.400 euro.

Intanto la sezione lavoro del Tribunale, nella persona del giudice Giampiero Panico, ha pendenti altre due ricorsi; è stato disposto al magistrato l’incarico ad un consulente tecnico del Tribunale al fine di elaborare un conteggio dettagliato delle violazioni poste in essere dalla Fondazione.

"Stante il quadro di generalizzata violazione nei confronti del personale, è già in fase di deposito - spiega l’avvocato Biagini - il ricorso di un altro gruppo di lavoratori intenzionati ad essere risarciti dalla Fondazione per l’impegno, penoso e disagevole, in violazione della contrattazione collettiva e della legge, che hanno sostenuto pur di garantire i servizi a favore della utenza, che rimane, per il personale sanitario, il primario obiettivo. Mai alcuno dei miei assistiti si è rifiutato dal rendere la prestazione richiesta dalla Fondazione". Ora dal resa dei conti.