
È battaglia a tutto campo tra Sandro Sanvenero e la Commissione odontoiatri dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Spezia. L’ex presidente della Commissione ha infatti deciso di impugnare al Consiglio di stato l’ordinanza con cui il tribunale amministrativo regionale nelle scorse settimane aveva respinto la richiesta di sospensione dell’efficacia degli atti con cui la Commissione odontoiatri lo scorso giugno aveva dapprima votato la sfiducia a Sanvenero e poi eletto il nuovo presidente, Rinaldo Tavilla. Provvedimenti che erano arrivati a poche settimane dalle dichiarazioni di Sanvenero – rimbalzate in tutto il Paese – di non rendersi più disponibile ad avallare ordini di sospensione a carico dei medici non in regola con l’obbligo vaccinale anticovid.
"Una battaglia per il rispetto della democrazia" è quanto afferma Sanvenero, ed è anche il titolo della lettera che lo stesso dentista ha inviato a tutti gli iscritti per palesare la propria intenzione di fare ricorso al Consiglio di Stato e per chiedere un sostegno economico per un’eventuale condanna anche nel secondo grado di giudizio. Aperto, allo scopo, anche un conto corrente ad hoc: in assenza di condanna alle spese, i denari saranno restituiti ai donatori. "A fronte degli atti che l’attuale vertice dell’ente ha ritenuto di tenere nonché del rifiuto dell’attuale presidente di ritornare al voto come richiesto espressamente dall’assemblea, altro non rimaneva che ricorrere al Consiglio di Stato" afferma Sanvenero, che nella lettera agli iscritti sottolinea di non essere giunto a questa decisione "per un fatto di ego personale" ma per far passare il principio che "i vertici dell’ente abbiano il dovere di rispettare la volontà espressa dalla maggioranza degli iscritti". Alla base della decisione di Sanvenero la volontà di "combattere perché i principi di libertà, autodeterminazione, rispetto della delega e degli altri esseri umani, siano al centro di un ente che è composto da iscritti, colleghi, che nel giuramento di Ippocrate hanno la propria bussola".
Secondo il dentista, "le prove che dimostrano come la finalità posta dalla legge alla base dei provvedimenti di sospensione dei colleghi che non ritennero di vaccinarsi fosse irraggiungibile sono sotto gli occhi di tutti, e che questo dimostra quanto fosse iniquo privare una persona, in questo caso un medico, della possibilità di lavorare e sostenere la propria famiglia, motivando questo atto con il mancato rispetto di compiere scelte utili alla "prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2".
L’ex presidente, sempre nella sua lettera, ha voluto sottolineare come molti medici, di cui molti vaccinati, ritenessero che "non rilevando tale atto nella tutela della salute altrui, non si poteva togliere il diritto ad un altro soggetto di decidere sul proprio corpo". "Chiunque può concorrere nel sostenere questa battaglia per la democrazia – conclude Sanvenero –, dando il proprio contributo all’Iban IT08M0306910700100000065962, contributo che sarà interamente restituito in assenza di condanna alle spese".
Matteo Marcello