REDAZIONE LA SPEZIA

Meno cemento e rigenerazione dal degrado Borgo Baceo è salvo...insieme a due palazzi

Soprintendenza e Inchiesta pubblica innescano la cura dimagrante sull’uso del suolo e la valorizzare dell’ex colonia agricola. Il Parco della Maggiolina si allunga al posto della ‘jungla’ attigua all’antico complesso diroccato in un’ottica di ristrutturazione

Svolta nella querelle di Borgo Baceo tra ambizioni edificatorie e lotta ambientalista per la custodia dei valori storici del sito (che ricomprende l’ex colonia agricola diroccata) sulla via degli effetti indotti sull’area incastonata tra via Prosperi, via del Canaletto, Parco della Maggiolina: la rigenerazione di un ambito urbano minato dal degrado con prospettiva di fruizione pubblica di una buona parte della location oggetto della variante al Piano Urbanistico Comunale, presupposto dell’iter approdato al giro di boa.

L’annuncio è dell’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi: "Si è giunti a una conclusione positiva della Valutazione ambientale strategica sulla variante al Puc che permetterà, dopo decenni di abbandono, la rigenerazione urbana dell’areale di via Prosperi tutelando, conservando e destinando a pubblica utilità parte di Borgo Baceo. Ciò consentirà quindi l’ampliamento del Parco della Maggiolina, con un minor utilizzo di suolo di edificazione, mettendo a disposizione un grande spazio ad uso di tutti i cittadini".

Una prospettiva che passa dalla prima Inchiesta pubblica svoltasi alla Spezia (presieduta dall’ingegner Giovanni Benvenuto) e dalle prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Culturali. L’epilogo è l’adozione da parte della Giunta Peracchini, su proposta dell’assessore Piaggi, della presa d’atto della delibera che verrà sottoposta al Consiglio Comunale per innescare il nuovo corso che mira ad armonizzare obiettivi diversi: la costruzione dei palazzi da parte dell’immobiliarista che in progress aveva abbassato il tiro, la salvaguardia dell’antico complesso rurale a cui hanno fanno scudo gli ambientalisti, la lotta al degrado e l’estensione del parco della Maggiolina perseguita dalla giunta.

Per cogliere la portata della svolta - e dedurre - occorre ricostruire la storia. L’amministrazione, individuando nei desiderata della società La Maggiolina Srl la possibilità di rigenerare l’area, aveva raddoppiato l’indice edificatorio là dove questo in passato aveva tenuto al palo gli slanci propositivi. Era maturato così il progetto della costruzione di tre palazzi da otto piani che prevedeva la preventiva demolizione di quel che resta dell’ex colonia agricola, ora avvolta dalla vegetazione infestante, detta Borgo Baceo. La svolta, all’esito dei diktat della Soprintendenza e dell’Inchiesta pubblica, la spiega Piaggi: "Le previsioni maturate sono diverse: in primo luogo l’estensione del Parco della Maggiolina, la contrazione degli spazi utilizzabili a fini edificatori, la costruzione di due palazzi da nove piani (più bassi rispetto a quelli adiacenti), il mantenimento di una parte di Borgo Baceo, quella di maggior pregio architettonico, per una ristrutturazione finalizzata al recupero abitativo e alla valorizzazione identitaria, una capsula del tempo".

La linea dell’ascolto si è rivelata utile, oltrechè opportuna?

"Ci siamo fin dall’inizio posti in ascolto delle istanze di tutti, di chi abita nella zona ed è alle prese col degrado, del privato che intende investire e di coloro che hanno contrastato l’iniziale formulazione del progetto, poi rivisitato".

L’Inchiesta pubblica, sollecitata da Legambiente e Italia Nostra e alcuni cittadini, si è dunque rivelata uno strumento efficace?

"E’ bene evidenziare che non era un obbligo promuoverla, ma l’abbiamo incardinata nell’ambito della Vas ancorandoci all’opzione prevista dalla legge regionale, dando vita ad un regolamento ad hoc che si è rivelato efficace per la condivisione delle idee".

Di queste, a fine lavori, si era fatta interprete il rup del procedimento, l’ingegner Sonia Parodi.

Corrado Ricci