REDAZIONE LA SPEZIA

Marine storiche, la demolizione alle porte Trasferimenti stabili e temporanei a Pagliari

Le palafitte del Canaletto sacrificate dall’espansione del porto dopo la fine dei ricorsi. Se ne va un patrimonio di storie e ricordi. Sanlorenzo fa posto ai mitilicoltori. Nel nuovo polo nautico c’è chi in proprio rinforza gli ormeggi per ottimizzare la sicurezza

La deadline per la posa delle palancole funzionali al riempimento è fissata ad ottobre. Quello sarà il mese di inizio dei lavori strutturali per l’espansione del terminal di Lsct nella linea di costa del Canaletto. Prima di ciò, quel che resta delle marine storiche del Canaletto - palafitte e baracche - dovrà essere spazzato via dalle ruspe e dai pontoni con le gru.

La gran parte delle barche è già ospitata nella nuova location di Pagliari creata ad hoc per le ricollocazioni in essere e in divenire, con corredo di volumi per la logistica di servizio. I traslochi sono stati e sono fonte di sofferenza e aspettativa. Non tutto è ancora pronto per il trasferimento. Come nel caso di Angelo Majoli, uomo-bandiera dei muscolai, titolare di una concessione per il rimessaggio delle barche. Dalle pareti interne della baracca che si erge sulla palafitta - ha rimosso tutte le foto d’epoca che raccontano la storia dell’insediamento originatosi con l’arrivo da Taranto a fine Ottocento dei primi muscolai. "Una storia eroica, gloriosa che occorre perpetrare sul piano della memoria come valore identitario perché le nuove generazioni sappiano" dice speranzoso che qualcuno pensi ad un allestimento testimoniale. Angelo è un uomo ferito e rassegnato. Ma, ancor prima di tutto ciò, rispettoso delle regole: "Mio padre mi ha insegnato a rispettare la legge. E quello che sto facendo...".Con i ricorsi, però, - gli facciamo rilevare - si è trascinato nel tempo un contenzioso che si è risolto, oltreché in sconfitta, in lacci all’economia. Risposta: "I ricorsi sono nati dall’assenza di dialogo. Ora è un’altra cosa...". La ’cosa’ ha un nome e un cognome Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di sistema portuale. "Persona comprensiva, che conosce il mondo del lavoro e le sue fatiche, le aspettative della città". Majoli, fa il ruffiano? "No; il riconoscimento è meritato per l’impegno all’ascolto e le prospettazioni alla ricerca delle armonie possibili".

Majoli attende di posizionarsi nelle strutture all’ombra del pontile dell’Enel e confida nelle promesse di un box in fregio a posti barca assegnati su un pontile galleggiante alla marina di Pagliari. Lì, intanto, ottimizza gli ormeggi. Lo hanno già fatto gli animatori della società La vela, già insediata a Pagliari con appendici ad hoc per il varo delle derive e una piattaforma per l’assistenza alle regate. Tutto bene? "Abbastanza ma si poteva fare di più" dice Alessandro Carozzo contrariato. Cioè? "Gli ormeggi delle barche sono stati configurati ad una sola trappa, con ancoraggio alla catenaria dello spezzone di catena su cui è impiombate la cima che sale a bordo. Ci stiamo attrezzando a spese nostre per rinforzare gli ormeggi: meglio due trappe per ogni barca". Intanto l’aspettativa è quella di una ringhiera per evitare il rischio di cadute in mare dal pontile-monumento. Ma la struttura è oggetto di vincolo della Soprintendenza per il suo passato di Porta di Sion: il luogo di imbarco degli ebrei scampati ai campo di sterminio per il ritorno alla terra promessa della Palestina. Non a caso nessun pontile galleggiante è connesso al molo ma c’è un area di rispetto per salvaguardarne l’integrità, espressione di storia, quella "inanellata" dei pannelli che raccontano la solidarietà degli spezzini e gli imbarchi sulle navi Fede e Fenice, nel 1946. In alto mare (metaforicamente) i muscolai concessionari al Canaletto dell’area dell’Approdo. "Non abbiamo potuto trasferirci perchè non è stato ancora approntato lo spazio che ci verrà assegnato in via provvisoria" dice Bruno Fratoni, spiegando il ’valzer’ dell’associazione di muscolai alla quale appartiene. "La prospettiva finale è quella ricollocazione nell’area attualmente in concessione all’Arcola Petrolifera. Lì saremo ancor più vicini ai vivai..."."Ma per concretizzare l’operazione - rivela Elio Romboni - ci vorranno anni. Nel frattempo saremo collocati nell’area in concessione al cantiere Sanlorenzo in prossimità del pontile di Pagliari". Sanlorenzo crescerà a monte, con un’area parcheggio dedicata. Conto alla rovescia per la ricollocazione della Nautica del Golfo così da permettere l’insediamento delle marine di Fossamastra. Ma questa è un’altra storia collegata all’altro accordo in divenire: quello tra Autorità di sistema portuale e Tarros, per l’espansione dell’altro terminal.

Corrado Ricci