Lavori in appalto con il Comune: "Salario minimo da 9 euro l’ora"

La proposta lanciata dal gruppo del Pd. "Faremo una mozione in consiglio" .

Il guppo consiliare del Pd ha presentato una mozione "a tutela dei diritti contrattuali della retribuzione minima salariale nei contratti del Comune di Spezia. La proposta ha l’obiettivo di fare in modo che tutti i contratti firmati, direttamente o con gare d’appalto, dal Comune, prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora". Come spiegano i consiglieri, "l’idea nasce dalla mancata approvazione del salario minimo nazionale e dalle conseguenze che questo affossamento produce ogni giorno". La speranza è che in altri comuni si segua l’esempio, sia in quelli governati dal centrosinistra e in quelli governati dal centrodestra. "Siamo pronti a confrontarci e a dibattere con chi obietterà che la legge non conferisce alcun potere agli organi amministrativi locali di stabilire trattamenti economici e normativi diversi da quelli previsti dal Codice degli appalti – argomentano gli esponenti del Pd –, perchè semplicemente non è così. Il Comune ha un largo margine d’azione, soprattutto nei casi in cui riveste il ruolo di stazione appaltante o ente concedente e dunque pubblica bandi di assegnazione lavori o prestazioni di opere. Lo stesso Codice degli appalti, infatti, conferisce anche agli enti locali vari poteri, come quelli di indicare il contratto collettivo applicabile al personale dipendente che sarà impiegato nell’appalto o nella concessione, e così a cascata sui soggetti eventualmente coinvolti come subappaltatori".

E concludono: "Chiederemo che l’amministrazione si impegni a stabilire nelle gare d’appalto un valore di aggiudicazione che possa consentire il rispetto dell’applicazione del valore del salario minimo contrattuale o di quello per equivalente, limitando il valore del massimo ribasso al calcolo del rispetto di tale condizione".