
di Franco Antola
L’emergenza c’è ed è lì sotto gli occhi di tutti, si tratti di spezzini o di turisti che abbiano bisogno di spostarsi dopo una certa ora dal ristorante, dall’albergo o dalla nave da crociera per una qualsiasi destinazione. Intercettare un taxi in tempi ragionevolmente brevi è impresa ardua. E l’attesa può essere anche vana, come nel caso - uno fra i tanti - di quelle due amiche spezzine che hanno raccontato, qualche tempo fa, la loro disavventura all’uscita dal cinema. Sono rimaste a piedi, in senso letterale, perché a quell’ora non hanno trovato un taxi che potesse riaccompagnarle a casa, ritrovandosi costrette a fare un lungo tragitto a piedi, con immaginabili problemi di sicurezza. Un tema di cui hanno piena consapevolezza gli operatori del settore, tassisti in primo luogo, che si dicono impegnati a risolvere il problema con un ventaglio di proposte che però finora non hanno ancora trovato compiuta attuazione.
Problemi comuni a molte città, anche se non tutte, visto che quelle ad alta vocazione turistica bene o male riescono a garantire una copertura del servizio con risultati accettabili. Spezia, si dirà, è un caso sui generis, con il turismo che ha messo il turbo grazie - o per colpa, a seconda dei punti di vista - delle crociere che hanno impresso un’accelerazione imprevista al settore. Dove sta il problema? Il primo nodo è quello del numero teoricamente insufficiente dei taxi, il cui sistema è attualmente imperniato sul Consorzio radio taxi La Spezia, cui aderiscono 43 operatori su 44 titolari di licenza.
Un numero che è sicuramente insufficiente in caso di picchi di traffico legato allo sbarco dei croceristi o a manifestazioni di grosso richiamo, come un raduno nazionale di bersaglieri o la festa della Marina ma che rischia poi di essere sovradimensionato rispetto alla domanda "normale" della città. "Ci sono giorni in cui l’auto resta ferma in piazza anche per quattro ore, a me è capitato di non mettere in moto la macchina anche per l’intero turno di servizio. Spezia è una città fatta così". Ovvio che in queste situazioni il problema si aggrava durante la notte, quando il taxi non c’è proprio, o comunque il servizio viene erogato con notevole ritardo. Aumentare le licenze non è la strada più facile da percorrere, anche perché sulla carta la media del rapporto taxiabitanti a Spezia è addirittura superiore a quella nazionale. Eppure i problemi ci sono. Le aste per l’assegnazione di nuove licenze vanno spesso deserte. E comunque non risolvono il problema, se è vero che nei periodi "caldi" della stagione i tassisti si fanno carico di turni di lavoro talmente pesanti da non poter essere garantiti se non a prezzo di notevoli sacrifici personali, con implicazioni anche di sicurezza. Un circolo vizioso da cui allora è impossibile uscire?
Il Comune, per bocca dell’assessore Marco Frascatore cui fa capo la delega in materia di taxi, ammette che il problema del servizio, soprattutto quello notturno, richiede un intervento. E annuncia a breve un nuovo incontro con le associazioni di categoria. "Dobbiamo garantire a tutti una efficiente accoglienza turistica, lavorando anche per una servizio che soddisfi le richieste dell’utenza - osserva Frascatore – Abbiamo già fatto alcune valutazioni e si tratterà di intervenire anche perché sono emerse criticità incompatibili per una città in piena espansione turistica come la nostra. Ci incontreremo a breve con tutti gli interlocutori e si tratterà anche di chiarire alcune questioni". L’assessore non lo dice, ma queste situazioni a quanto pare si riferiscono ai casi in cui dopo una certa ora il telefono di radio taxi non risponde o da’ occupato. Una circostanza che i tassisti spiegano col fatto che quando le chiamate si accavallano, la linea diventa inaccessibile, senza che questo significhi però che il servizio non sia attivo. Semplicemente si tratta di un sovraccarico che richiede tempi di attesa inevitabilmente più lunghi.
E aggiungono che il Consorzio sta facendo la sua parte, per esempio con le due licenze di proprietà del "cartello" con l’impiego di auto guidate da dipendenti quando non usate dai membri del consorzio. E il capitolo del potenziamento delle linee Atc? "E’ una valutazione che è in corso - fa sapere Frascatore - attraverso interlocuzioni con l’Azienda del trasporto finalizzate a verificare la possibilità di potenziare il servizio pubblico, obiettivo non facile in quanto si tratta di valutare attentamente i costi. Un fatto è certo, la città registra una forte crescita turistica e il servizio, anche quello alternativo ai taxi, va adeguatamente potenziato".