Il regolamento per il rispetto della persona

Il regolamento per l’attivazione e la gestione della carriera alias adottato dall’istituto tecnico Capellini Sauro è giustificato col fine di "garantire alle studentesse e agli studenti in transizione di genere la possibilità di vivere in un ambiente di studio sereno, attento alla tutela della privacy e della dignità dell’individuo, idoneo a favorire i rapporti interpersonali improntati alla correttezza ed al reciproco rispetto delle libertà e dell’inviolabilità della persona". Nelle norme si fa riferimento alla famiglia come soggetto richiedente per conto di un alunno minorenne. I maggiorenni possono invece agire da soli purché dimostrino "di aver intrapreso un percorso psicologico eo medico teso a consentire l’eventuale rettificazione di attribuzione di sesso e desideri utilizzare un nome diverso da quello anagrafico".

L’attivazione della carriera alias avviene successivamente all’iscrizione, o contestualmente ad essa.

Una volta attivata, si intende rinnovata tacitamente all’inizio di ogni anno scolastico, salvo richiesta di interruzione della stessa da parte della persona richiedente o della famiglia in caso di studente minore. "L’efficacia della carriera alias cessa, altresì - è scritto nel regolamento - al momento della comunicazione da parte della persona richiedente o della famiglia in caso di studente minore, della sentenza definitiva di rettificazione e di riattribuzione di genere emessa dal tribunale competente".

Nel caso in cui la persona richiedente consegua il titolo di studio finale senza che sia intervenuta alcuna sentenza del Tribunale, tutti gli atti di carriera - ivi compreso il rilascio del titolo finale - faranno riferimento ai dati anagrafici forniti dalla persona richiedente al momento dell’immatricolazione. Insomma, il Sauro Capellini non si pone in contrasto con norme anagrafiche che regolano le dinamiche della burocrazia, ma mira a giocare d’anticipo sull’epilogo dei percorsi di transizione.