Il primo G7 dedicato alla disabilità e all’inclusione che si è appena concluso in Umbria, ha visto protagonisti anche i ragazzi della fondazione spezzina Il Domani dell’Autismo, parte della Fondazione Aut Aut. Al Castello di Solfagnano, vicino Perugia, sono stati loro, insieme ai giovani di altre 20 associazioni dedicate alla disabilità, ad accogliere e deliziare le personalità internazionali intervenute per l’importante meeting. Un appuntamento che ha lasciato i giovani contenti e soddisfatti dell’esperienza vissuta. Per prima cosa i ragazzi si sono occupati del pranzo. Dalla Spezia, hanno portato con loro il ’pesto’ rigorosamente fatto in casa, hanno preso confidenza con la cucina e la preparazione della sala, in attesa di poter far degustare agli intervenuti le loro famose casarecce preparate sul momento. "È stata una giornata bella ma impegnativa – racconta Alberto Brunetti, presidente della Fondazione Il Domani dell’Autismo – Abbiamo dato da mangiare a 150 – 200 persone, cuocendo 10 kg di casarecce".
Terminato alle 14.30 il servizio, i giovani della Fondazione, si sono rilassati un’oretta e mezza per poi cominciare nuovamente la preparazione della sala in previsione della cena per 280 persone. "Ogni ospite – spiega Brunetti – aveva 7 posate e 4 bicchieri. Eravamo in 20 persone, anche di altre associazioni, a preparare il tutto. Ci abbiamo messo 2 ore buone". E mentre in sala i camerieri avevano il loro bel da fare, in cucina, i giovani cuochi erano al lavoro all’interno della brigata dello chef umbro, Giorgione, per preparare il laborioso menù. "Sono state pelate circa 60 kg di patate – svela Brunetti – i nostri ragazzi ne hanno preparate un bel numero. Hanno inoltre collaborato alla realizzazione di vari piatti e salsette. In sala hanno servito piatti fino oltre mezzanotte. Sono stati perfetti, veri professionisti". Prima sono stati preparati e serviti gli antipasti: focaccia, bruschette con paté di fegatini, di peperoni, di tartufo e olio d’oliva locale, zuppa di lenticchie, stracciata con tartufo, salumi e formaggi. È stata poi la volta dei primi, con gli gnocchi al Sagrantino e le lasagne vegetariane. Come secondo, il piatto principe è stato il brasato di manzo con salsa di cipolle caramellate e un tortino di ricotta zucchini e pesto. A contorno, sono state servite patate e insalata fredda di fagiolina e cipollotto. Per finire i dolci: torta delle Monache con aggiunta di cioccolato, crema inglese e frutti di bosco oltre ad un classico tiramisù. Un’ultima curiosità, sul menù, chiuso in una busta anticata e sigillata in cera lacca, c’era un qrcode in rilievo scansionabile con il telefono, ma leggibile anche in braille.
Maria Cristina Sabatini