Saluta per nome e scambia qualche battuta con ciascuno dei clienti che entrano nella sua attività e consiglia loro il miglior taglio di carne in base alle esigenze. Gianpaolo Angelotti, titolare dell’omonima macelleria e gastronomia di via Bertoloni dal 1970, è un commerciante di lungo corso che mette passione in quello che allo stesso modo è il suo lavoro, ma anche una missione. Conservare e promuovere i prodotti tipici locali e non lasciare morire il centro storico, che rischia invece di restare sempre più deserto a causa dell’ennesima nuova aperura di un grande supermercato e mantenere un rapporto diretto e di fiducia con le persone. La recente inaugurazione del Penny sulla variante Cisa rappresenta soltanto la ciliegina sulla torta di una situazione che, a detta del responsabile regionale di Fiesa Confesercenti, sembra favorire il flusso verso la sfilza di centri commerciali e supermercati posti a distanza ravvicinata sulla variante, a discapito del "centro commerciale diffuso" che dovrebbe essere il centro storico di Sarzana. Un problema di carattere generale che sta portando in tutte le realtà italiane alla perdita di servizi nei piccoli centri, ma che riguarda anche la nostra realtà. "In sei chilometri di strada interprovinciale – spiega Angelotti – da Caniparola a Santo Stefano, troviamo ben nove centri di grande distribuzione che producono gradi di inquinamento non indifferenti. Una sproporzione che va ad acuire una situazione di congestionamento già grave di cui soffre la variante, una logistica che non corrisponde alle esigenze della città". Ma l’impressione di Gianpaolo Angelotti, che parla a nome dell’intera categoria che rappresenta, è che anche la viabilità con l’istituzione di rotonde, anche laddove vi è una strada dritta, sia funzionali a favorire il flusso verso questi grandi centri.
"È il caso della rotonda posizionata in prossimità del Basko – prosegue – o di quella accanto al Penny: a mio avviso una politica sbagliata attuata da tutte le amministrazioni che favoriscono questo flusso verso i centri commerciali e i supermercati. Il centro di Sarzana è bellissimo, ma non è facile da raggiungere e la gente è scoraggiata a venire qui. Non c’è più l’Inps, il tribunale e chiudono anche gli sportelli bancari causando disagi ai turisti". La sensazione è quella di vivere in un momento di disparità di forze economiche tra i negozi tradizionali e le grosse aziende. "Questa disparità contribuisce a diffondere un senso di ingiustizia subita da noi commercianti del centro – conclude Angelotti – e il rischio, se le cose continuano ad andare in questo senso, è che le poche persone che continueranno a venire in centro potrebbero trovare i negozi chiusi".
Elena Sacchelli