Gli indagati scelgono di parlare. Respingono l’accusa di corruzione. Solo Gianello ha fatto scena muta

Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, avrebbe detto di non conoscere neanche Filippo Cozzani "La procedura per i brick di acqua personalizzati del Salone Nautico è stata assolutamente regolare" .

Gli indagati scelgono di parlare. Respingono l’accusa di corruzione. Solo Gianello ha fatto scena muta

Gli indagati scelgono di parlare. Respingono l’accusa di corruzione. Solo Gianello ha fatto scena muta

Hanno scelto di parlare quasi tutti, chi più, chi meno, gli indagati del filone spezzino dell’inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Regione Liguria.

Solo Massimo Gianello, presidente del comitato delle Borgate del Palio del Golfo e della società partecipata del Comune di Lerici Sviluppo turistico Lerici srl, difeso dagli avvocati di fiducia Matteo Vicini e Stefano Putinati, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Davanti al giudice delle indagini preliminari Mario De Bellis e al pubblico ministero Elisa Loris il primo a parlare ieri mattina è stato Francesco Fiorino, amministratore di Europa Park. Difeso dagli avvocati di fiducia Alessandro Costa e Alessandro Vaccaro di Genova, è stato ascoltato per circa mezz’ora sulla vicenda dell’installazione del cartellone pubblicitario luminoso di piazza Europa alla Spezia da parte degli imprenditori Giovanni Olcese e Ivan Pitto. Avrebbe negato il coinvolgimento dell’allora sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani, spiegando che quando è stato ascoltato il suo cognome nelle intercettazioni, si tratterebbe di un caso di omonimia perché anche un geometra che ha seguito la pratica del leadwall si chiama Cozzani. Anche gli imprenditori Giovanni Olcese e Ivan Pitto, tutti e due difesi dagli avvocati di fiducia Costa e Vaccaro, hanno scelto di parlare per fornire la loro versione dei fatti e spiegare che non ci sarebbe stata alcuna corruzione con Fiorino.

Chi ha parlato più a lungo di tutti, circa un’ora, è Saverio Cecchi presidente di Confindustria Nautica e del Salone Nautico di Genova. In qualità di rappresentante di un settore che fattura otto miliardi di euro, che salgono a tredici con l’indotto e che produce il 51 per cento delle grandi imbarcazioni nel mondo, avrebbe detto di non conoscere neppure Filippo Cozzani, fratello del sindaco Matteo, al quale era stata assegnata la fornitura dei brick di acqua per il Salone Nautico. E che la procedura è stata assolutamente regolare. "Confidiamo di aver fornito i chiarimenti necessari – ha detto il suo avvocato difensore di fiducia Vittorio Manes – e abbiamo presentato istanza di revoca della misura cautelare di interdizione di un anno dal ricoprire incarichi". Nel pomeriggio è stata la volta di Alessandro Campagna direttore del Salone Nautico di Genova, difeso dall’avvocato di fiducia Angelo Paone di Genova. Ha parlato per tre quarti d’ora, anche lui spiegando che non c’è stata alcuna corruzione per la fornitura dei brick di acqua personalizzati da parte di Filippo Cozzani.

Oggi nessun interrogatorio, si passa direttamente a lunedì con Matteo Cozzani, difeso dall’avvocato di fiducia Massimo Ceresa Gastaldo di Genova, e del fratello Filippo. Martedì 14 maggio toccherà ai fratelli Mirko e Raffaele Paletti difesi dagli avvocati di fiducia Andrea Corradino e Stefania Farnetani di Milano.

Massimo Benedetti