Motociclista muore nello scontro con un'auto

Devastanti le ferite riportate nella caduta dalla moto, Giacomo Cavalca si è spento nell’ospedale di Ancona. Aveva 69 anni

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La Spezia, 12 luglio 2020 - E’ stato tradito dalla sua passione per la moto, di cui era un guidatore esperto, impeccabile, come hanno sempre riconosciuto gli amici che lo ritenevano un maestro. La sua Bmw 1200 gs, compagna di tanti viaggi in Italia e all’estero, lo ha schiacciato dopo la caduta a terra a seguito di un indicente banale, avvenuto a bassa velocità: il tamponamento dell’auto che lo precedeva nella coda che si era formata sulla strada di Cerreto D’Esi, in provincia di Ancona.

Lo spezzino Giacomo Cavalca, per gli amici Mimo, 69 anni, funzionario in pensione dell’Agenzia delle Entrate, è rimasto in bilico fra la vita e la morte per quasi 48 ore, nel reparto di rianimazione dell’ospedale Le Torrette di Ancona. Fin da subito, mercoledì scorso, si erano rivelate devastanti le ferite riportate nello schianto, avvenuto nel bel mezzo di una gita nelle Marche con alcuni amici spezzini. Era toccato a loro dare la notizia alla moglie e alla figlia che fino a poche ore prime erano rimaste in contatto telefonico con lui, cogliendo il suo entusiasmo per l’escursione e la compagnia. La speranza del miracolo si è infranta con la dichiarazione di morte cerebrale che ha aperto la strada alla scelta di amore e solidarietà, decisa dai congiunti: l’espianto degli organi, sulla via della donazione. Nel dolore lacerante della scomparsa improvvisa, il conforto di sapere che ci sono persone che potranno vivere grazie agli organi di Mino.

La notizia della sua scomparsa si è sparsa velocemente in città e a Porto Venere, dove Mino si stabiliva con la bella stagione. Avrebbe dovuto farlo anche per tutta l’estate, col proposito di viverla in pienezza, come ogni cosa che affrontava nella vita, sempre a testa alta. "Era lo specchio dell’entusiasmo, della coerenza, della determinazione" ricorda l’amico fraterno Lorenzo Di Alesio, noto medico spezzino. "Una persona speciale, un punto di riferimento per me e tanti amici, un uomo solare, lineare e coraggioso". Qualche anno fa si era collocato in aspettativa, senza stipendio, per alcuni gravi contrasti gravi nell’ambiente di lavoro. Viveva come un’imposizione ingiusta alcune pretese. Decise di staccare la spina e dedicarsi alle sue passioni, compresa quella per la moto che, nella Marche, si è rivelata fatale. Corrado Ricci