Ex Call&Call, 238 dipendenti rischiano il posto

L’azienda passata da poco ad Aqr ha perso l’appalto con Findomestic, uno dei clienti più grossi. Contratti in scadenza a fine mese

Un fulmine a ciel sereno che mette a rischio il futuro di 238 lavoratori dell’ex Call&Call oggi Cds del Gruppo Aqr, che circa un mese fa ha rilevato le quote dell’azienda spezzina attiva dal 2002 . Che cosa è accaduto? Ieri mattina Findomestic, uno dei più grossi clienti di Aqr, ha annunciato a sorpresa di non voler rinnovare il contratto che scadeva in questi giorni; proprio nella giornata di ieri doveva essere annunciato l’esito della gara. La sorpresa (e l’amarezza) è stata grande fra vertici dell’azienda che opera alla Spezia. "La vostra società non è stata selezionata..." per il nuovo appalto, lo stringato comunicato di Findomestic. Il rapporto tra l’azienda spezzina e la società del gruppo Bnp durava da ben 15 anni, un connubio solido e ricco di soddisfazioni tanto che Call& Call per ben 7 volte (in 9 anni) è risultata vincitore del contest annuale organizzato dall’azienda come miglior contact center. Insomma, le cose andavano bene e nulla faceva presagire la notizia ferale arrivata ieri. Grande l’amarezza, anche alla luce del senso di responsabilità dimostrato da tutti i dipendenti durante questo periodo difficile del Covid, con gli operatori impegnati in sede o da casa, per continuare a garantire il servizio e mantenere gli eccellenti risultati di questi anni. "Una scelta ingiusta" le parole che trapelano dalla sede spezzina. Il passaggio di Call& Call al gruppo Aqr era avvenuto a settembre, il peggio per l’azienda spezzina (dopo qualche tempo di difficoltà) sembrava passato. E anche il nuovo gruppo acquirente è solidissimo in numerosi settori dell’economia nazionale ed europea.

Con una nota Umberto Costamagna, ex Presidente della Call& Call e comunque l’uomo che l’ha creata, non nasconde amarezza e sconcerto.. "Continuerò a lottare per garantire ai lavoratori il diritto all’occupazione. Questa è una decisione, che pur nel diritto di ognuno di scegliere i propri partner, ritengo ingiusta e dannosa, considerando poi che l’appalto è andato ad una società svedese con sede in Italia. Quindi lavoro tolto ad un’azienda Italiana: l’incredulità è ancora maggiore". Ora il problema è trovare una soluzione entro il 31 dicembre quando i contratti dei lavoratori della sede spezzina scadranno, con 238 dipendenti a rischio. Ieri per tutta la giornata, fino a tarda sera, si è svolto un vertice urgente fra le due aziende e i sindacati, per capire come poter gestire una situazione gravissima a ridosso delle feste di Natale e con pochissimo tempo a disposizione per risolverla. Nessuna dichiarazioni ufficiale da parte dell’amministrazione comunale. Intanto i sindacati sono sul piede di guerra. Si prospettano giornate molto calde. In ballo c’è il futuro di 238 famiglie.

M.Z.