Con la sedia a rotelle impossibile entrare nella tensostruttura

Sono stati approvati pochi giorni fa dalla giunta Ponzanelli i primi documenti relativi al Peba, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche il cui progetto di ricerca era stato affidata lo scorso dicembre ad Dida, il dipartimento di architettura dell’Università degli studi di Firenze. Un progetto che, come si legge nella relazione sottoscritta dall’architetto Luca Marzi, responsabile della ricerca e trasmessa all’ente comunale, comprende cinque fasi di analisi, di cui la prima è quella relativa alla predisposizione del piano risulta definita al 75% mentre la fase 2 (l’analisi dello stato di fatto) al 15%. Ancora da iniziare le fasi relative all’analisi e alla verifica dei dati (3), alla valutazione e alla programmazione degli interventi (4) e la pubblicazione del piano (5). Per quanto riguarda la prima fase, in cui sono state in gran parte definite le zone urbane e l’elenco delle strutture e dei percorsi prescelti oggetto di rilievo, è stato deciso di concentrarsi inizialmente su due aree principali, A e B, per poi estendere il censimento alla zona C.

Tra gli edifici che, a oggi, presentano più criticità risaltano la tensostruttura di via Villefranche definita come ’non accessibile’ per persone in sedia a rotelle e accessibile con difficoltà anche con accompagnatore a persone cieche. La stazione ferroviaria di piazza Jurgens, sempre non accessibile per persone in sedia a rotelle e accessibile con difficoltà anche con accompagnatore a persone cieche e il campo sportivo di via Aldo Moro classificato come non accessibile. Problemi da risolvere anche per quanto riguarda il cimitero urbano di via Falcinello (soprattutto nel corpo del cimitero storico che non risulta accessibile in sedia a rotelle) e del blocco secondario, accessibile ma con difficoltà anche con accompagnatore sia per le persone con problemi motori che per le persone affette da cecità.

Elena Sacchelli