
Donatella Del Turco è la candidata sindaco del Movimento di Grillo
La Spezia, 13 maggio 2017 - DONATELLA Del Turco, dipendente delle Poste, presidente dell’associazione Amici di Beppe Grillo, nata e cresciuta alla Spezia, è la candidata sindaco del Movimento 5 stelle.
Lei è ha vinto le comunarie con 29 preferenze su 43 voti. Non la preoccupa una partecipazione così ridotta a un momento di democrazia diretta così importante?
«Non so come mai la gente non partecipi. Eravamo aperti a tutti gli iscritti al M5s, chiunque poteva partecipare. Forse era un sabato... Noi non abbiamo cognizione di quanti siano gli iscritti alla Spezia».
Non avete l’elenco dei vostri iscritti?
«No, non abbiamo questa informazione. Sono venute anche persone che non conoscevamo, identificate tramite il portale».
In precedenza il M5S spezzino aveva individuato per acclamazione come candidato sindaco Marco Grondacci. Anche lei lo aveva acclamato?
«Sì, ero d’accordo. Lui è un valore aggiunto per il gruppo spezzino. Ha delle competenze. Essere un grillino in sostanza significa essere una persona che si attiva sul territorio a fianco dei cittadini, con i comitati, lui è sempre stato un grillino anche quando era inconsapevole. Quindi per noi era un buon candidato».
La candidatura Grondacci è stata stroncata da un post scriptum sul blog di Beppe Grillo. Non le sembra indice di mancanza di autonomia del movimento locale?
«No. Dovevamo vedere se c’era la possibilità di fare una deroga alla regola dei due mandati che è assolutamente giusta. Pensavamo di fare questo percorso dopo l’acclamazione. In fondo il ps era un dire no, non c’è possibilità di deroga».
Come si immagina il voto: vostra vittoria al primo turno o ballottaggio, e in questo caso con chi?
«Vista la storia di questa città noi tiriamo ad andare al ballottaggio che già sarebbe un risultato storico. Con chi, non saprei».
Il futuro dell’area Enel dopo la centrale. Lei è favorevole all’idea Spezialand, ossia cambiare la destinazione d’uso dei terreni oggi industriali?
«Partecipazione significa offrire più scelte alla cittadinanza. Quindi votare Spezialand a scapito di che altro? Quella è un’area molto appetibile dal punto di vista industriale e questa città ha bisogno di lavoro, un lavoro sicuro e pulito come intendiamo noi. Bisognerà vedere i vari scenari una volta che Enel avrà bonificato e vedere anche se la stessa Enel avrà un’idea di come utilizzare. Un parco divertimenti? Bisogna vedere l’occupazione che darà».
Porto e waterfront. Che cosa pensa dello stop del Comune al pennello per il molo crociere e della richiesta degli spedizionieri di restituire il Garibaldi ovest ai container?
«Il waterfront di calata Paita deve essere il luogo dove gli spezzini si riappropriano del mare, un’area di servizi fruibile dai cittadini, dove andare e stare a contatto col mare. Di conseguenza avere davanti navi grosse come quelle da crociera... Il molo aggiuntivo non ci convince. Le navi da crociera stanno bene dove attraccano ora al Gabribaldi Ovest. Poi bisogna creare un equilibrio tra porto e città perché il porto è fondamentale per il lavoro che dà».
Al momento del voto sul Piano urbanistico comunale avete lasciato l’aula. Ma l’adozione del Puc ha bloccato l’arrivo del superbrico all’ex Sio e del nuovo insediamento residenziale a Valdellora. Siete favorevoli a questi due progetti?
«Siamo assolutamente contrari a una ulteriore cementificazione e a un superbrico che porterebbe ancora di più le persone fuori città per fare acquisti. Consumare altrosuolo non rientra nella nostra politica. Abbiamo tante strutture da riqualificare».
Che cosa considera centrale nel vostro programma?
«Sicuramente la partecipazione, ma una partecipazione vera. Gli spezzini non sono abituati a questo tipo di partecipazione: avere tutti elementi per poter giudicare l’operato del Comune e poter influire sull’operato del Comune, proponendo le cose che ritengono essenziali».
Che cosa altro ritiene che vi distingua?
«Il fatto di non essere ostaggi di nessuno, non dover rispondere a poteri forti, a interessi privati di nessuno se non quelli che sonogli interessi della cittadinanza».
Questi sono temi di metodo. Ma per quanto riguarda i progetti, avete una vostra idea di città?
«Più che un progetto di città abbiamo un progetto di comunità, gli spezzini devono sentirsi parte di una comunità e vivere la loro città con tranquillità, sicurezza, legalità. Ci sarà uno sforzo anche per aiutare l’economia cittadina che è in forte difficoltà».
Un messaggio che le sta particolarmente a cuore?
«Tutti parlano di grandi opere. Noi abbiamo un’unica grande opera, composta da una serie di piccoli inerventi che devono cambiare totalmente la percezione che i cittadini hanno della loro città: scuole sicure per i bambini, strade sicure, case ristrutturate, eliminazione delle barriere architettoniche, efficientamento energetico».