Cinque Terre sentinelle del clima e laboratorio per l’adattamento

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MANAROLA

Le Cinque Terre ’sentinelle’ delle relazioni terra-mare-atmosfera e ’modello’ delle iniziative da intraprendere per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione degli scenari choc che si consolideranno nell’arcodei prossimi 3050 anni: sempre più lunghi periodi di siccità che metteranno a rischio agricoltura e riserve idriche, nubifragi localizzati che quando colpiranno saranno dolori. E’ la prospettiva aperta da convegno della Fondazione Cima per presentare i suoi studi e incalzare la politica. Donatella Bianchi, presidente del Parco delle Cinque Terre, rilancia:"Nonostante le evidenze i cambiamenti climatici non vengono ancora percepiti come una minaccia. Mitigazione e adattamento sono le parole chiave che dovranno guidare le politiche territoriali, politiche che dovranno tenere conto del clima che cambia e delle conseguenze di rischio dando nuovo valore e significato al dispositivo della Protezione Civile come ci chiede l’Europa".

I Parchi cosa fanno e cosa possono fare?

"I Parchi non sono solo osservatori privilegiati dei cambiamenti in atto ma laboratori dove sperimentare azioni di adattamento e ripristino ambientale. Il Mediterraneo è un hotspot climatico particolarmente esposto alle crisi climatiche e la regione Liguria ne è parte integrante. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre si è dotato da tempo di un centro studi rischi idrogeologici, oggi vuole inserire i cambiamenti climatici nelle proprie strategie e diventare modello di riferimento per una sfida che richiede decisioni rapide ma flessibili col supporto concreto delle comunità locali".

C.R.