Cassa integrazione Coopservice Doppio binario per gli operatori

Trovato l’accordo. "Ma la vera partita resta quella della ricollocazione"

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Un accordo basato su un doppio binario, che per gli operatori sociosanitari della Coopservice sancisce la fine del percorso di cassa integrazione e contemporaneamente apre uno scenario dominato dall’incertezza. "Oggi – dichiara Marco Furletti, coordinatore della Uil spezzina – abbiamo trovato un punto di incontro tra esigenze diverse. Alcuni lavoratori, per avere qualche denaro in più nel periodo delle feste, volevano cessare il rapporto di lavoro a novembre in modo da avere tutte le spettanze saldate al 13 dicembre. Altri preferivano arrivare alla conclusione naturale della cassa integrazione, fissata per il 31 dicembre. Le spettanze saranno loro pagate secondo i tempi tecnici a partire da gennaio ma si usufruirà di un mese in più di Cigs. Il punto di caduta trovato oggi permette al lavoratore di compiere la scelta che preferisce in autonomia, senza rinunciare a niente, ma la vera partita sarà poi quella della ricollocazione. Da Regione Liguria in questo senso ci aspettiamo fatti concreti". Gli operatori sociosanitari in alcuni casi non sono solo dipendenti ma anche soci della cooperativa. Questo aspetto orienterà le loro scelte. La restituzione della quota sociale – in alcuni casi anche cinque o sei mila euro nel caso dei soci più anziani e quindi ben più di una mensilità di stipendio – sarà nel 2023 per coloro che vorranno concludere il rapporto a novembre mentre sarà posticipata al 2024 per coloro che proseguiranno sino a dicembre. Questo per i tempi tecnici con cui si riunirà il cda dell’azienda. Per Mirko Talamone, segretario della Fisascat Cisl, "c’è grande amarezza per un epilogo che tutti avrebbero voluto evitare, ovvero il licenziamento di 76 oss". Conclude Luca Comiti (nella foto), segretario generale della Cgil, che proietta lo sguardo al futuro. "Ora si apre il tema della ricollocazione. L’indennità mensile di disoccupazione ha una durata di due anni. Entro questo arco di tempo bisogna trovare delle soluzioni che possono andare in due direzioni. O l’assunzione in Asl – i 33 posti del prossimo concorso sono insufficienti perché ne rimarrebbero fuori più di 70 – o la ricollocazione in strutture private. Su questo serve una regia politica da parte della regione, viceversa si farà poca strada. Sono lavoratori che sono stati in prima linea contro il covid nella fase più critica della pandemia. Da tutti definiti eroi. E’ un dovere morale ricordarcelo". Per molti operatori sociosanitari di Coopservice un po’ di liquidità in più consentirà di trascorrere un Natale più sereno.

Vimal Carlo Gabbiani