Bimba morta travolta da cancello, sindaco e vice condannati a 10 mesi per omicidio colposo

Giudizio abbreviato per il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti e il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marco Russo

Il cancello dal quale fu schiacciata la piccola Bianca Tonelli, 3 anni

Il cancello dal quale fu schiacciata la piccola Bianca Tonelli, 3 anni

La  Spezia, 17 gennaio 2023 - La responsabilità penale degli amministratori locali si estende anche alla marcatura stretta di coloro che, sul piano tecnico, dovrebbero garantire l’attuazione degli indirizzi politici, là dove il risultato prodotto non è conforme alle aspettative, risolvendosi in causa del reato. Lo ha stabilito il giudice Fabrizio Garofalo nel processo per la morte di Bianca Tonelli, la bimba di 3 anni che il 27 aprile del 2019, nel parco di Pugliola, fu schiacciata dal cancello killer al quale si era aggrappata. A farne le spese - condannati a 10 mesi di reclusione per concorso in omicidio colposo, all’esito del giudizio abbreviato - sono stati il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti e il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marco Russo. E’ stata riconosciuta la sospensione condizionale della pena ma le loro aspettative, ancorate all’arringa di Stefano Putinati, erano quelle dell’assoluzione.

"Una sentenza che non accettiamo e che sarà appellata non appena depositata la motivazione. E’ stato applicato il teorema della responsabilità oggettiva del sindaco e assessore, in assenza di qualsivoglia elemento di prova atto a dimostrare responsabilità soggettive dirette" affermano gli imputati.

Intanto la sentenza, in aderenza alle prospettazioni del pm Monica Burani, si fa monito verso tutti gli amministratori: vigilate sui mandati affidati, agite in caso di segnalazioni di pericolo perdurante anche quando, sulla carta, tutto sembra avviato per il verso giusto. Il pm, nel caso specifico, contestando omissioni nell’agire, si è rivelato più severo del giudice: aveva chiesto, infatti, la condanna a 2 anni di reclusione.

Il caso del cancello killer, dunque, fa scuola; ciò insieme alla voragine del dolore mai colmabile nel cuore dei genitori di Bianca e del nonno della piccola che la vide morire davanti a suoi occhi nel vano tentativo di stoppare la caduta della struttura metallica. Questa si abbatté su Bianca a causa del deragliamento dalla rotaia in cui doveva scorrere e per l’assenza di idonee guide di trattenimento; ciò accadde nonostante il cancello fosse stato oggetto, nelle settimane precedenti, di un affidamento per lavori di "messa in sicurezza". Tali, evidentemente, non si rivelarono.

I familiari della piccola, assistiti dall’avvocato Enrico Panetta, stretti del dolore, non vogliono commentare l’esito del processo e i suoi sviluppi. Il caso giudiziario (come è noto chiuso con un risarcimento a cura dell’assicurazione del Comune sul piano civile) ancora aperto sul fronte penale. Tre gli imputati rinviati a giudizio (il 6 aprile): Davide Paolini, originario di Carrara, esecutore dei lavori che secondo l’accusa omise di applicare al cancello idonei dispositivi anticaduta; Valentina Gatti, responsabile tecnica del servizio lavori pubblici del Comune che, per il pm, omise di effettuare sopralluoghi preventivi e post-lavori per verificarne il risultato e Pilade Bernardini, consigliere delegato, accusato di non essersi efficacemente adoperato verso gli uffici tecnici affinché rimediassero alle criticità segnalate dalla comunità locale.

Corrado Ricci