"Bedini minacciato di morte" Ha accettato la prova del Dna

Bedini nella stessa cella a Cuneo di Bernardo Provenzano. Secondo il legale Rinaldo Reboa sarebbe stato "minacciato di morte dagli albanesi, connazionali di Pjetri". Il presunto killer dei due omicidi di Sarzana di inizio giugno avrebbe accettato la richiesta della Procura di Spezia di sottoporti al test del Dna e della saliva il 22 settembre. Intanto i Ris di Parma avrebbero trovato una molecola di sangue che sarebbe compatibile con Nevila Pjetri tra la targa e la carrozzeria del 32enne carrarino. Mentre proseguono le indagini della Procura di Spezia, il legale di Daniele Bedini lamenta una mancanza nel diritto alla difesa: "Non c’è il principio territorialità, come la stessa Europa garantisce. Il mio assistito è in carcere per una pena che non riguarda i gravi reati per il cui è accusato. Il fatto che sia detenuto in aree lontane dai propri affetti, dai difensori, in isolamento e minacciato di morte è una barbarie del diritto. Sta male fisicamente e psicologicamente: tutte queste fughe dal carcere credo siano sorrette da questo e dal fatto che sia stato minacciato. Il Dap Liguria potrebbe spostarlo a Marassi o anche Pisa, mica a Novara. Come facciamo a seguirlo: in atto gravi lesioni al diritto della difesa". Il 32enne si trova recluso per una sentenza passata in giudicato che fa riferimento alla rapina avvenuta nel 2019 ai danni dell’agenzia Terrybell di Fossola.

Alfredo Marchetti