Atc, premio pagato a rate. Sindacati contro Masinelli

Il riconoscimento economico calcolato sulle presenze liquidato in due mesi "Ennesimo scivolone: mancanza di serietà e rispetto da parte dell’azienda".

Atc, premio pagato a rate. Sindacati contro Masinelli

Atc, premio pagato a rate. Sindacati contro Masinelli

Non bastava il ’bubbone’ dei ricorsi gerarchici presentati da oltre cento dipendenti per veder ricosciute le indennità di ferie e di lavoro sulla base di quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro. In Atc è scoppiata anche la ’grana’ del premio di presenza, il bonus economico riconosciuto dall’azienda in base al numero di assenze fatte dai dipendenti durante l’anno. Una novità messa nero su bianco da azienda e sindacati lo scorso novembre, che parte tuttavia con il piede sbagliato, dato che il premio sarà consegnato in due rate anzichè in un’unica soluzione. È stato l’ad di Atc Esercizio, Francesco Masinelli, con una lettera ai sindacati, ad annunciare che "a causa di un disguido tecnico comunicativo" con lo stipendio di marzo arriverà solo il 50% del premio, mentre l’altra metà sarà pagata con la retribuzione di aprile. Tanto è bastato per mandare in subbiglio i dipendenti e per far arrabbiare le organizzazioni sindacale, la cui replica all’amministratore di Atc non si è fatta attendere. Filt Cgil, Fit Cisl e Cobas ritengono "grave" quanto accaduto e sollecitano Masinelli a spiegare l’accaduto. "Atc avrebbe bisogno di serenità e progettualità, e invece a pochi giorni dalla Pasqua, ecco l’ennesimo scivolone – rimarcano Claudio Battolla, Mario Bonafiglia, e Daniele Lodola, per Cgil, Cisl e Cobas –. L’agognato premio di produzione viene pagato quota parte. Ci chiediamo perchè, ma sopratutto ci chiediamo cosa stia succedendo in Atc, un’azienda che sbaglia a interpretare un accordo sindacale è un’azienda distratta e non più in grado di garantire un clima sereno, necessario per guardare avanti e creare almeno le condizioni minime di convivenza". Nel mirino l’ad, la cui "politica muscolare adottata in questi ultimi mesi" avrebbe "rotto gli equilibri che permettevano, seppur a fatica, di andare avanti. Il riconoscimento parziale del premio di produzione è prima di tutto una mancanza di serietà e di rispetto nei confronti dei lavoratori che, ormai è evidente, non sono considerati il perno centrale dell’azienda, ma alla dirigenza sfugge che è il personale il cuore di Atc, che nonostante tutte le difficoltà sta portando avanti il trasporto pubblico locale". "I colleghi aspetteranno la fine di aprile, ma chiediamo nel frattempo un segnale al personale. Chiediamo più serietà e più rispetto, che mancano da troppo tempo in questa azienda".

Matteo Marcello