REDAZIONE LA SPEZIA

Accusati di aver truffato l'Inps, assoluzione per dieci imprenditori

La vicenda abbraccia un ampio spettro temporale, che va dal 2006 al 2012

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 4 ottobre 2019 - Sentenza di assoluzione per dieci imprenditori spezzini del comparto navalmeccanico che erano stati chiamati, a vario titolo, a difendersi dall’accusa di aver truffato l’Inps. L’ha emessa ieri pomeriggio il collegio del tribunale della Spezia presieduto dal giudice Diana Brusacà con a latere Fabrizio Garofalo e Giacomo Nappi.

La vicenda abbraccia un ampio spettro temporale, che va dal 2006 al 2012, ed era stata ricostruita dai militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza della Spezia. Fino alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Maurizio Caporuscio ed accolta, il 15 dicembre 2017, dal giudice delle indagini preliminari Marinella Acerbi. La truffa contestata è quella dei raggiri architettati per traguardare l’obiettivo degli sgravi fiscali attraverso le norme sulla mobilità concepite dal legislatore a garanzia dell’occupazione, per dare ossigeno alle imprese e stimolarle le assunzioni dei giovani. Dopo quasi due anni di dibattimento, i capi d’imputazione sono caduti o perché il fatto non sussiste, o perché non costituisce reato. Questo a fronte della richiesta di condanna per un totale di 22 anni da parte del pubblico ministero. Il collegio giudicante fornirà le motivazioni tra sessanta giorni.

L’accusa per i dieci imprenditori, inizialmente dodici ma due nel frattempo sono deceduti, era di aver dato vita ad un presunto giro di fatture false e di aver concorso, sotto il paravento della crisi, a mettere in moto un valzer di licenziamenti e assunzioni di dipendenti, con passaggi da una società all’altra, ai danni dell’Inps. Per quattro di loro, Pietro Lopresti di 79 anni, Roberto Viani di 49 anni, Federico Viani di 42 anni e Francesco Toracca di 64 anni, l’imputazione era anche quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Inps e, attraverso le fatture false, all’evasione fiscale. Per questo il pm aveva chiesto cinque anni per Roberto Viani, quattro per Lopresti, tre per Federico Viani e due e mezzo per Toracca. Il collegio invece ha ritenuto fondate le tesi difensive dei legali di fiducia Enrico Di Martino (per Lopresti e Toracca) e Silvia Rossi (per Roberto e Federico Viani).

Era lunga la lista degli imputati che, fuori dai disegni dell’associazione, erano entrati in scena su impulso di essa o comunque, secondo l’accusa, avrebbero giocato ruoli personali sul terreno della contestata beffa all’Inps e del giro di fatture per creare costi inesistenti e quindi evadere il fisco. Assoluzione piena anche per Giovanni Ciregia di 49 anni assistito dall’avvocato Gianpaolo Carabelli, Alessio Contenti di 41 anni difeso dall’avvocato Barbara Amadei, Alessandro Aiello di 46 anni assistito dagli avvocati Chiara Bertucci e Raffaella Nardone, Giordano Viani di 35 anni difeso dall’avvocato Silvia Rossi, Maurizio Ordau di 41 anni difeso dagli avvocati Fabrizia Caduchi e Luigi Pace, Silvio De Vita di 77 anni assistito dall’avvocato Paolo Tarchi.

Massimo Benedetti