REDAZIONE LA SPEZIA

Assegno unico per i figli Aumenti e nuove regole

Scatta la rivalutazione dell’8,1 per cento degli importi per l’effetto inflazione. Il Governo ha introdotto altri incrementi. Quando va ripresentata la domanda.

Da questo mese scattano gli aumenti dell’assegno unico universale per l’effetto combinato dell’adeguamento all’inflazione e delle maggiorazioni introdotte nella legge di bilancio. Per quanto riguarda l’aumento del costo della vita, il beneficio destinato a famiglie con figli fino a 21 anni, la rivalutazione è stata fissata all’8,1%. Per chi percepisce il massimo a figlio, cioè 175 euro, avrà un incremento di circa 15 euro. C’è però anche una importante novità. "I nuclei familiari già beneficiari dell’assegno e la cui domanda non sia revocata, decaduta o respinta – spiega Tommaso Cecchi, responsabile del patronato Sias della sede zonale di via Milano 12 a Prato – non sarà necessario presentare una nuova domanda, a meno che non ci siano variazioni dei requisiti del nucleo familiare". Queste sono: nascita di un nuovo figlio, modifica o inserimento della condizione di disabilità del figlio, cambiamento rispetto alla frequenza scolastica o di corsi di formazione per i figli tra i 18 e i 21 anni, separazione o matrimonio dei coniugi, diversi criteri di ripartizione dell’assegno tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori. "Dunque, in mancanza di queste variazioni non si deve presentare la domanda di rinnovo dell’assegno unico". Chi ha invece avuto variazioni e desidera usufruire dell’importo completo previsto e non di quello minimo – sottolinea Cecchi – deve presentare l’Isee valido per il 2023. Il termine ultimo è il 30 gugno 2023. Per definire l’Isee, l’Inps chiede la compilazione della Dsu-Dichiarazione Sostitutiva Unica, documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare. Chi non presenta una nuova Dsu per il 2023 riceverà un assegno il cui importo sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con gli importi minimi previsti dalla normativa. Attualmente, al netto degli incrementi dell’inflazione, l’importo minimo a figlio è di 50 euro. In alcuni casi, es. famiglie numerose o genitori di bambini fino a tre anni di età, la legge di bilancio ha previsto una serie di maggiorazioni. In dettaglio, l’assegno unico è stato maggiorato del 50% per il primo anno di vita dei figli e di un ulteriore 50% per i nuclei numerosi, ovvero le famiglie composte da tre o più figli, per ciascun figlio in età compresa tra uno e tre anni, con Isee fino a 40 mila euro. E’ confermata inoltre l’equiparazione tra figlio minore e figlio maggiorenne disabile e a carico, che sussiste anche tra figlio minore – a carico e disabile – e figlio di età inferiore a 21 anni, sempre disabile e a carico. Per le famiglie con minori disabili nel nucleo è stato prorogato anche l’importo aggiuntivo di 120 euro mensili (per i nuclei con Isee fino a 25mila euro) e che hanno percepito l’assegno familiare nel 2021. Aumenta, poi, del 50% la maggiorazione forfettaria prevista per i nuclei con quattro o più figli a carico.

Monica Pieraccini