
Assalto cadamoto al Consiglio: "I lavori all’ex lavanderia solo un’occasione persa". E la variante si materializza
Cominciano ad arrivare alla spicciolata poco dopo le venti e man mano che le lancette si avvicinano alle 21 diventano sempre più numerosi. Alla fine superano il centinaio, qualcosa che a Palazzo Civico non si vedeva da tempo, numeri che solo i consigli comunali relativi ad Enel, Acam e nuovo ospedale del Felettino nel recente passato erano stati capaci di mobilitare. Come tutti i borgatari, i cadamoti sono fieri e orgogliosi, e hanno quella testardaggine tipica della gente di mare. Quel progetto di riqualificazione nell’area dell’edificio dell’ex lavanderia dell’Aerocentro, i cui i lavori stanno procedendo spediti, secondo loro non "riqualifica un bel niente" ed è solo un’occasione persa.
Per questo dopo settimane di riunioni e conciliaboli, il borgo si è materializzato sotto palazzo civico per ottenere una modifica, per chiedere che ci sia un ripensamento. Ci sono i giovanissimi, gli anziani e i rappresentanti di tutte le associazioni del paese che hanno lavorato a un progetto alternativo che preveda una riduzione dei volumi edificabili, con la rinuncia, nella struttura multifunzione che si sta costruendo, all’installazione di una sala cucina che si ha il timore diventi un ristorante che faccia concorrenza a quelli locali. Nella porzione dell’aula consiliare riservata al pubblico naturalmente tutti non ci stanno e allora la gran parte è fatta accomodare nella sala multimediale, dove viene data la possibilità di seguire il dibattito via streaming attraverso un grande schermo. A dir la verità tutti tutti non stanno nemmeno lì e ad alcuni non resta che trovare posto nell’androne delle scale.
La discussione in aula è accesa dall’intervento di Fabio Cenerini, che punge l’amministrazione con tutta la sua abilità oratoria di navigatissimo consigliere. Segue la capogruppo del Partito democratico Martina Giannetti. Infine, prima della replica dell’assessore Antonio Cimino, l’osservato speciale dei Cento perché assessore ai lavori pubblici e cadamoto lui stesso, il consigliere di LealiaSpezia Roberto Centi. Tutti gli interventi vengono seguiti con attenzione dai cadamoti e i passaggi più significativi vengono scanditi da applausi e piccole ovazioni. Cimino per prima cosa ribadisce la propria onestà intellettuale e poi parte con un lungo elenco di motivazioni tese a giustificare perché il progetto si sia sviluppato in quel modo e abbia preso quella forma. Spiegazioni, dai mormorii che si sentono in sala, che non convincono del tutto i cadamoti, che leggono quelle parole come un arrocco, un pallone calciato in tribuna.
La tensione è vibrante, anche la giunta lo percepisce, e si decide di non forzare. I lavori vengono sospesi, si convoca immediatamente una riunione dei capigruppo a cui hanno accesso sei portavoce del paese, e si apre alla possibilità di apportare una variante al progetto che tenga conto di tutti i punti sollevati dai residenti di Cadimare, che a quel punto lasciano il Consiglio soddisfatti. "Vigileremo attentamente che quanto detto questa sera trovi concreta attuazione", dicono. E già nei prossimi giorni ci sarà il primo banco di prova: un sopralluogo congiunto con l’amministrazione per valutare insieme quanto sia possibile modificare. Una cosa è sicura: senza ’la carica dei 100 cadamoti’ molto probabilmente il progetto non sarebbe cambiato di una virgola.
Vimal Carlo Gabbiani