REDAZIONE LA SPEZIA

Arsenale, Sos-assunzioni Anche Orlando alla carica

Il parlamentare del Pd ha presentato un emendamento alla Legge di bilancio per il finanziamento di un piano industriale per tutti stabilimenti militari

Considerato strategico dalla Marina Militare per fronteggiare i bisogni manutentivi delle navi della flotta ma alle prese con una lenta agonia. E’ il paradosso dell’Arsenale della Spezia tra assunzioni al palo, degrado che incalza in parallelo al trend dei pensionamenti degli attuali 664 dipendenti, vista l’età media di 55 anni. Venti anni fa erano 1700. Le ultime assunzioni (sei) risalgono al 2014 in conseguenza di concorsi banditi fra il 2006 e il 2008. Lo stillicidio delle fuoriuscite senza turn-over è stato sull’ordine di 4050 dipendenti all’anno. Di questo passo il 2025 sarà l’anno del collasso dello stabilimento. Sull’opportunità di correre ai ripari sindacati e partiti politici concordano. E’ emerso anche nelle audizioni davanti alla commissione consiliare presieduta da Marija Grazia Frigia, prima della sua promozione ad assessore. Le iniziative sono però in ordine sparso. Dopo l’annuncio di un emendamento ’mirato’ sull’Arsenale della Spezia nella Legge di Bilancio da parte dei parlamentari spezzina dellaLega Stefania Pucciarelli e Lorenzo Viviani, arriva l’annuncio dell’onorevole spezzino e vicesegretario del Pd Andrea Orlando, che allarga il tiro alla necessità di un piano pluriennale di assunzioni per tutti gli arsenali e gli stabilimenti militari. Questo è quanto prevede un suo emendamento "al fine di assicurare la funzionalità e la continuità dell’efficienza dell’area produttiva industriale del Ministero della difesa e in particolare di arsenali, poli di mantenimento, stabilimenti e centri tecnici militari". Se l’emendamento venisse approvato a Spezia arriverebbero 138 assunzioni da subito. Interessati al piano di assunzioni sarebbero anche Aulla, Piacenza, Brindisi, Augusta, Piacenza e Terni. "Un piano di assunzioni è necessario per rimettere in condizioni operative accettabili l’Arsenale e scongiurare la perdita di Know how specialistico e d’incapacità industriali" dice dice Orlando.

Intanto il capo di Stato Maggiore della Marina Giuseppe Cavo Dragone, nella sua recente audizione alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, ha rilanciato il tema delle sinergie con la società civile, indicandonel "Contratto Istituzionale di Sviluppo" lo strumento felicemente sperimentato a Taranto. "In quel contesto - ha spiegato - autorità di Governo, Marina, istituzioni locali ed esponenti della politica stanno interagendo per realizzare progettualità che miglioreranno le prospettive di crescita e l’ambiente a tutto beneficio della cittadinanza e del territorio. Un modello da applicare anche nelle altre aree in cui siamo presenti..."

Corrado Ricci