
Emergenza coronavirus
La Spezia, 17 maggio 2020 - Il suo cruccio erano sempre stati i tagli alla sanità pubblica; li aveva combattuti da infermiere e da militante politico. Anche quando si era appena palesata l’emergenza coronavirus, parlando con i compagni, Andrea Gianella, 71 anni, si era messo le mani nei capelli al pensiero degli affanni a cui sarebbero andati incontro gli ospedali spezzini che lui stesso aveva servito, facendosi apprezzare.
Forse ha anche pensato a ritornare in pista, da volontario. Ma al Sant’Andrea c’è ritornato da paziente, da contagiato Covid. L’inizio di un calvario. A metà aprile l’accesso al pronto soccorso; ieri l’infermiere in pensione si è spento nel reparto di Rianimazione, ultima frontiera dove aveva lottato contro la morte. Si è aperta una voragine nel cuore della moglie Caterina, ostetrica in pensione. Non ha la forza di parlare; ma è riuscita, con le lacrime agli occhi, a consegnare uno scritto alla redazione: "Andrea era una persona amabile: sobria, rigorosa, colta, di viva intelligenza e sensibilità; con n un particolare slancio solidale per coloro che vivono schiacciati da una condizione di diseguaglianza". Come dirigente infermieristico aveva operato in particolare in Val di Magra. Con grande cura si era anche occupato della formazione professionale degli allievi infermieri.
Aveva concluso la carriera come coordinatore al Servizio di salute mentale. Come storico iscritto a Rifondazione Comunista, come quadro attivo e dirigente della Cgil Funzione Pubblica, "ha combattuto – ricorda la moglie – la dura lotta contro il ridimensionamento della Sanità pubblica, che è stato favorito negli ultimi anni, da cecità, ignoranza e interessi di molti". Antifascista, ha collaborato con il Collettivo degli Archivi della Resistenza di Fosdinovo. Era iscritto alla Condotta “Golfo dei Poeti e Val di Vara” di Slow Food, Tante le testimonianze di cordoglio. A cominciare da quelle dell’Ordine degli Infermieri: "Un grande maestro". E di Rifondazione comunista: "L’intera Sinistra spezzin ha perso un uomo di grandissimo valore umano e politico; già ne sentiamo la mancanza". Anche chi era da lui ideologicamente distante, come l’avvocato Virginio Angelini, lo ricorda con affetto: "Studiammo insieme a Pisa, poi ognuno seguì la sua vocazione professionale. Una persona splendida, di grande cuore". Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA