
Tra le attività principali della Ameglia Servizi c’era anche la gestione del porticciolo di Bocca di Magra
Ameglia (La Spezia), 3 maggio 2019 – Sono nove gli indagati per bancarotta in seguito al fallimento della società ‘Ameglia Servizi Turistici’, partecipata al 100 per cento dal Comune di Ameglia. Un vero e proprio terremoto che ‘covava’ da tempo e che è deflagrato in tutta la sua intensità, in seguito alla richiesta del pubblico ministero Rossella Soffio, che conduce la complessa indagine, di chiedere la proroga delle indagini preliminari di altri sei mesi. Un terremoto dicevamo, soprattutto dal posto di vista politico visto che tra gli indagati ci sono l’attuale sindaco di Ameglia del centro-destra Andrea De Ranieri, l’assessore ai lavori pubblici e alle infrastrutture della Regione Liguria Giacomo Giampedrone, chiamato in causa per il periodo in cui è stato sindaco di Ameglia e anche l’ex sindaco del centro-sinistra Umberto Galazzo, che aveva preceduto Giampedrone.
Non sono gli unici amministratori, c’è anche l’assessore al bilancio e al patrimonio del Comune di Genova Pietro Piciocchi, entrato nell’inchiesta perché membro del consiglio di amministrazione della società. Gli altri indagati sono Armanda Chilà che è stata presidente del cda della ‘Ameglia Servizi Turistici’, Davide Santini anche lui ex presidente, Alessio Frati che era nel cda e attualmente ricopre l’incarico di consigliere comunale ad Ameglia, Massimo Costa e Paolo Nocentini anche loro componenti del cda.
Dopo la consegna dei libri in tribunale nel dicembre 2017 da parte del sindaco Andrea De Ranieri e del liquidatore Davide Piccioli (estraneo all’inchiesta), con la richiesta di fallimento, è partita anche l’inchiesta per bancarotta sulla ‘Ameglia Servizi Turistici’. E’ andata ad aggiungersi al procedimento per falso in bilancio, quello presentato all’assemblea dei soci l’11 giugno del 2014 che aveva nascosto la disastrosa situazione.
La guardia di finanza, delegata dalla procura alle indagini, aveva accertato una perdita effettiva di un milione e 432mila euro, a fronte di una perdita dichiarata in bilancio di 35.400 euro. Il nucleo di polizia tributaria aveva analizzato il bilancio del 2013 scoprendo l’occultamento delle perdite, dopo che nella primavera del 2014 l’allora sindaco di Ameglia Giacomo Giampedrone aveva segnalato il deficit nella società partecipata e aveva anche commissionato una ‘due diligence’, mai effettuata negli 11 anni precedenti, mettendo in pista il professor Michele Galeotti, consulente specializzato in diritto societario.
Dal risultato delle verifiche contabili sarebbe emersa una perdita di esercizio pari a 1 milione e 381mila euro, più o meno la stessa cifra accertata dalle fiamme gialle. Da qui la contestazione di falso in bilancio, che però è solo la punta dell’iceberg per la procura, che ora sta procedendo per bancarotta.
Massimo Benedetti