Dopo l’effetto-barriera per dividere i contendenti evitando l’escalation, i primi risultati dello studio delle riprese delle telecamere spia per risalire ai facinorosi del durante e dopo-partita Spezia-Napoli. Così già il 24 maggio la Polizia di Stato - attraverso il questore Lilia Fredella (nella foto) e il capo della Digos Gianluca Cariola (nella foto), dava notizia dell’esecuzione di cinque arresti in flagranza differita, sulla base degli ancoraggi che offre la legge (la 401 del 1989) a tutela della correttezza di svolgimento delle manifestazioni sportive. Destinatari dei decreti, quattro ultras spezzini e un napoletano. La prima udienza del processo per direttissima aveva portato alla convalida degli arresti e alla remissione in libertà, con obbligo di firma, degli indagati (la procura aveva chiesto gli arresti domiciliari). "Solo tifosi irruenti, non delinquenti" aveva detto l’avvocato difensore Massimo Lombardi badando a ridimensionare la portata dei fatti. La resa dei conti è fissata per il 5 ottobre prossimo. In parallelo procede l’azione penale nei confronti di un’altra tranche di tifosi spezzini indentificati successivamente agli scontri. Sarebbero una quarantina.
CronacaAllo sprint l’inchiesta sugli eccessi spezzini Quaranta giovani identificati per i tafferugli