Accusò di falso la collega di lavoro Condannata a due anni per calunnia

La Cassazione ha confermato la sentenza, ora diventata definitiva, nei confronti di Simona Pellegrini. Daniela Roggerone era stata assolta con formula piena e il giudice aveva trasmesso gli atti alla procura.

Accusò di falso la collega di lavoro  Condannata a due anni per calunnia

Accusò di falso la collega di lavoro Condannata a due anni per calunnia

La corte di Cassazione ha confermato la condanna di Simona Pellegrini per il reato di calunnia ai danni di Daniela Roggerone a due anni di reclusione, al risarcimento del danno da liquidare in separata sede civile, al pagamento delle spese legali e processuali e della somma di 3mila euro in favore della cassa delle ammende.

Simona Pellegrini, dipendente dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure Orientale addetta all’Ufficio Security, nel 2014 accusò la collega Daniela Roggerone di falso in atto pubblico dichiarando alla Capitaneria di Porto della Spezia di aver visto la collega falsificare su una delibera la firma dell’allora presidente Lorenzo Forcieri. Dalle accuse della Pellegrini si era originato nei confronti della Roggerone un procedimento penale per il reato di falso in atto pubblico dal quale la Roggerone, difesa dall’avvocato di fiducia Cristina Ponzanelli, veniva assolta in via definitiva con formula piena e conseguente decisione del giudice di trasmettere gli atti alla procura per il reato di calunnia a carico della Pellegrini. La Pellegrini venne condannata per calunnia in primo grado in data 19 maggio 2022 e la Corte di Appello di Genova confermò la condanna in secondo grado. Adesso è arrivata anche la sentenza del terzo grado di giudizio. Secondo i giudici c’era la consapevolezza da parte dell’imputata di affermare una circostanza falsa che poteva danneggiare gravemente la collega. La delibera incriminata, infatti, era già stata inserita nel sistema intranet dell’Ente qualche giorno prima, a riprova della falsità dell’accusa. L’accusa mossa nei confrontidi Roggerone è stata ritenuta infondata, accertata la sua innocenza, mentre la Pellegrini è stata ritenuta colpevole del reato di calunnia.