Spezia, senti l'ex Renato Dainese: "Aquilotti, nutritevi dell'entusiasmo del 'Picco'"

Il ricordo del 'guerriero': "Con i tifosi al nostro fianco noi entravamo in campo già vincenti",

L'ex aquilotto Renato Dainese sarà sabato al 'Picco'

L'ex aquilotto Renato Dainese sarà sabato al 'Picco'

La Spezia, 24 ottobre 2019 - "Noi quando giocavamo al 'Picco' partivamo già dall'uno a zero. Sabato prossimo i giocatori dello Spezia guardino la curva e da lì traggano le energie per vincere". E' l'ex aquilotto Renato Dainese, invitato dal club di via Melara a partecipare al match tra lo Spezia e la Juve Stabia, a indicare ai bianchi la strada del ritorno alla vittoria tra le mura amiche: "Diano il 110 per cento per la maglia e la gente". Dainese sabato prossimo tornerà a Spezia e al 'Picco', sempre le stesse emozioni? "Assolutamente sì perché il Golfo e la sua gente mi sono rimasti dentro. Continuo a seguire sempre lo Spezia e in città ho ancora moltissimi amici. I colori bianchi mi sono entrati nel cuore con la salvezza che conseguimmo a Voghera, li capii che c'era un amore per le Aquile nella gente di Spezia destinato ad esplodere. Cosa che poi è avvenuta puntualmente l'anno dopo con la storica promozione conquistata senza società, grazie ad una simbiosi straordinaria tifosi-squadra. Lo Spezia è la squadra che tifo, non a caso fui tra gli spettatori dello spareggio salvezza disputato a Verona dalle Aquile nel 2007". I tifosi del club Orgoglio Spezzino stanno organizzando una cena ad hoc per lei. "Sono incredibili - afferma commosso Renato -, sono nel mio cuore". Da 'guerriero' aquilotto che messaggio si sente di lanciare agli uomini di Italiano? "Intanto mi piace ricordare come nacque l'appellativo di guerriero che i tifosi mi diedero. Giocavamo a Montevarchi, pareggiammo e i supporter volevano entrare in campo per festeggiare con noi la quasi C1 che sarebbe arrivata la domenica successiva con la Pistoiese. I carabinieri però si frapposero al tentativo di invasione pacifica così intervenni io a fare da paciere. Da lì è nato un rapporto speciale con lo striscione in mio favore 'Renato sei il nostro guerriero'. Venendo allo Spezia attuale, credo che i giocatori debbano prendere esempio e stimolo dalla curva. Con i tifosi aquilotti al fianco di partite se ne perdono poco. L'ambiente del 'Picco' intimorisce gli avversari, gli Aquilotti devono nutrirsi dell'entusiasmo dalla gente spezzina". La media dei presenti al 'Picco' si è però abbassata a cinquemila. "Forse è dovuto un po' all'abitudine alla Serie B che ai miei tempi era un'utopia. Ma ci vuole poco per rigenerare la passione degli spezzini perché sono troppo innamorati dello Spezia". La vittoria importantissima di Pescara? "Ho ascoltato la partita alla radio: ho sofferto al gol di Machin per poi gioire alle reti di Bartolomei e Gudjohnsen. Il successo è linfa vitale per una squadra che non è poi così male. Manca forse qualcosa in attacco per l'assenza di Galabinov, sebbene Gudjohnsen abbia fatto un gran gol. Anche mister Italiano mi pare all'altezza, bisogna dargli tempo. La vittoria dell'Adriatico può essere un ottimo punto di partenza". Il match contro la Juve Stabia? "Bisognerà confermare il successo di Pescara. Sarà perché sono innamorato del 'Picco', ma credo che ciò che deciderà la gara saranno i tifosi spezzini che caricheranno la squadra al meglio. I giocatori dovranno dare il 110 per cento per la maglia e per la gente. Noi partivamo già dall'uno a zero con loro al nostro fianco".